Il governo si appresta a rivedere le stime macro registrando nero su bianco una crescita meno veloce di quanto ipotizzato. Una crescita che l'anno prossimo dovrebbe attestarsi a +0,7-0,9% e che il ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan spera di spingere fino all'1%. Insomma le "poche risorse" delle quali parlava Padoan saranno scritte nella nota di aggiornamento al Def che il Governo varerà probabilmente martedì prossimo e non domani (come inizialmente ipotizzato) quando l'esecutivo dovrà fissare invece la data del referendum costituzionale.
Calenda, flessibilità ce la siamo guadagnata  - "La flessibilità ce la siamo guadagnata" con le riforme e gli investimenti. Così il ministro dello Sviluppo Carlo Calenda a "L'intervista" di Maria Latella su Sky TG24 rispondendo ad una domanda sulla prossima manovra. "La Commissione Ue ha detto che veniva concessa la flessibilità ai paesi sulla base delle riforme e degli investimenti fatti. Noi ce la siamo guadagnata quindi. Poi l'Ecofin ha detto che non poteva essere per più di un anno. Ma le riforme impattano nel tempo. Ci sembra un approccio sbagliato".
Secondo Calenda, viceversa, la flessibilità "dovrebbe essere per più anni". Ma "da qui in avanti il negoziato con l'Europa punterà non solo sul deficit, noi siamo sempre stati ben lontani dal 3%", ma si punterà soprattutto sulla "qualita' degli interventi. Dobbiamo mettere in campo investimenti pubblici e privati. E' l'unica cosa che può riportare fiducia nel nostro Paese". E un ministro dell'economia unico europeo "è possibile ma nel quadro di un'Europa che si muove. Oggi invece c'è una frammentazione enorme: gli Stati vogliono decidere per conto loro. Siamo europeisti a parole ma nei fatti in questo momento prevale l'interesse nazionale".
"Ancor più della finanziaria, il nostro appuntamento importante, cruciale è il referendum. Abbiamo bisogno di una governance forte e di investimenti", ha detto il ministro Calenda.