Lavori in corso sul decreto legge fiscale. Nel primo pomeriggio, intorno alle 14.30, è prevista una riunione governo-maggioranza per fare il punto sugli emendamenti. Secondo quanto viene riferito si inizierà con l'esame delle proposte firmate da Fratelli d'Italia e Forza Italia con l'obiettivo di studiare quali possano essere condivise. In cambio, i due gruppi di opposizione avrebbero promesso di non presentare proposte di modifica per l'Aula consentendo così di approvare il decreto legge entro venerdì nonostante l'andamento ancora lento dell'esame parlamentare. Diverso l'atteggiamento del Pd, che punta - secondo quanto riferito - a mettere in votazione tutti i propri emendamenti. Al momento è confermato l'approdo del decreto legge in Aula al Senato per giovedì anche se le votazioni in commissione potrebbero iniziare solo domattina: è infatti possibile che i pareri della commissione Bilancio in accordo con il Mef non arrivino per le 16 di oggi come invece previsto.
La misura che deve tradurre l'accordo politico di Palazzo Chigi sullo stop al condono fiscale non è ancora stata formalizzata. E' quanto si apprende da fonti della maggioranza. La norma, che viene comunque confermata, dovrà essere presentata nel corso dell'esame del dl fisco in commissione al Senato. Confermata anche l'intenzione di introdurre la possibilità di sanare le irregolarità formali relative alla dichiarazione dei redditi: in questo caso un testo è stato messo a punto ma potrà essere oggetto di qualche revisione - si sottolinea - prima di essere presentato in Parlamento.
"Niente allargamento della sanatoria agli avvisi bonari" nel decreto legge fiscale perché "la norma costa troppo". Lo riferisce il sottosegretario all'Economia Massimo Bitonci parlando con i giornalisti in Senato dell'ipotesi di estensione della pace fiscale. Secondo alcuni calcoli la misura dovrebbe infatti essere coperta con oltre tre miliardi per il periodo 2015-2017.
"Il recente intervento del Garante della privacy sul tema della fatturazione elettronica solleva problemi che non possono essere ignorati. Secondo il garante le modalità attuative previste comportano "un rischio elevato per i diritti degli interessati", poiché richiedono la trasmissione e memorizzazione di una ingente mole di dati non direttamente rilevanti ai fini fiscali, con conseguenze per la tutela della riservatezza, in particolare in merito alle strategie aziendali". Lo afferma il presidente della Commissione Finanze del Senato Alberto Bagnai. "A fronte di questa incertezza - spiega - i rilievi circa la tutela della privacy pongono un problema immediato e concreto. Riteniamo quindi auspicabile una riflessione più profonda, che non stravolga l'impianto della manovra, ma eviti di percorrere strade rispetto alle quali non solo le Associazioni di categoria ma anche le Autorità indipendenti hanno espresso un allarme che sarebbe irresponsabile trascurare".