"La commissione è sempre relativamente aperta a permettere un spesa pubblica più alta, nel caso di riforme orientate all'offerta. Ma in questa direzione non accade nulla, in ballo ci sono solo spese più alte. Questo ha portato a premi di rischio che, secondo il mio modo di vedere, nessuna economia nazionale può sostenere a lungo". Lo dice il capo economista della Bce, Peter Praet, in un'intervista all'Handelsblatt di domani, rispondendo a una domanda sull'Italia.
"Le attuali condizioni di finanziamento in Italia sono troppo tese per un paese con crescita debole e bassa inflazione", ha continuato Praet. "L'Italia ha bisogno di riforme orientate all'offerta per migliorare la poca produttività " secondo il capo economista della Bce.
Visco, a Bruxelles non ci sono burocrati nemici del popolo - "I mercati sono utili se funzionano bene", e "responsabilità nostra è quella di partecipare a Bruxelles dove non ci sono i burocrati nemici del popolo". Lo ha affermato il governatore della Banca d'Italia, Ignazio Visco, oggi a Firenze nell'incontro Young Factor promosso dall'Osservatorio permanente Giovani-Editori a cui partecipa insieme ai governatori delle banche centrali di Germania, Jens Weidmann, e Olanda, Klaas Knot. "Le regole vanno ben applicate, in un mondo interdipendente ciascuno di noi è debole se è solo", ha detto Visco, secondo cui "l'Europa è in un momento difficile" e "c'è stata una perdita di fiducia e c'è una ricerca di vie nazionali". Ma "questi dubbi che derivano dalla paura del futuro, questa diffidenza va combattuta sul piano dell'economia perché è in gioco la stabilità monetaria che permette all'economia di crescere".