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Autostrade vola in Borsa su voci di un possibile mantenimento della concessione

Atlantia apre il capitale alle società controllate: cessione quote Aspi se rimane la concessione. I soci devono puntare allo sviluppo. La decisione del governo dovrebbe arrivare a giorni

 I nuovi equilibri di Governo determinati dall'esito del voto in Emilia Romagna sembrano affievolire l'ipotesi di una revoca della concessione di Autostrade per l'Italia. Uno scenario su cui scommette la Borsa, dove il titolo della holding Atlantia arriva a guadagnare oltre il 6%, recuperando oltre un miliardo di capitalizzazione.

Nell'attesa di capire se e come si potrà arrivare ad una normalizzazione dei rapporti tra i Benetton e il Governo, rispunta l'ipotesi - legata però al mantenimento della concessione - di aprire il capitale di Aspi a nuovi soci, anche di profilo istituzionale. Questa possibilità rientra di fatto nella nuova filosofia strategica della holding, che - come annunciato dal nuovo a.d. Carlo Bertazzo in una recente intervista - punta a diventare una "holding strategica di investimento", lasciando piena autonomia alle partecipate, attraverso l'apertura del loro capitale, con la possibilità di cedere fino al 49,9%.

Un'operazione che quindi, oltre a Telepass e Adr, potrebbe riguardare anche Aspi, dove Atlantia potrebbe scendere dall'attuale 88,06%. Tra i possibili interessati potrebbe esserci Cdp, o la controllata F2i. L'ipotesi, tuttavia, è chiaramente legata al mantenimento della concessione, senza la quale la società non avrebbe valore.

Il dossier 'revoca' intanto sarebbe arrivato ad una stretta, con il governo in attesa degli ultimi pareri tecnici: si sta infatti lavorando alacremente per perfezionare i documenti e la decisione dovrebbe arrivare "a breve", come indicato dal premier Giuseppe Conte.

Il dialogo tra Governo e società è però al momento fermo (prosegue invece quello operativo con il Ministero dei trasporti, che ha portato proprio oggi Aspi a presentare un piano emergenziale per il viadotto Cerrano sulla A14), ma il tempo non sarebbe comunque agli sgoccioli.  

Il Milleproroghe, che contiene la norma incriminata che riduce l'indennizzo in caso di revoca (da 23 a 7 miliardi) e prevede il passaggio temporaneo della concessione ad Anas, va convertito entro fine febbraio: contro quel provvedimento Aspi può usare l'arma della risoluzione di diritto della concessione, in base all'articolo 9bis della Convenzione unica. Il Governo, da parte sua, potrebbe mettere sul tavolo della trattativa la richiesta ad Aspi di una riduzione delle tariffe del 5%. Circolano infine tra le ipotesi alternativa alla revoca, anche la maxi multa, la revoca della tratta ligure o altri risarcimenti per Genova.

Il viceministro Giancarlo Cancelleri, in un post su Fb, tuttavia, ha tenuto a "ribadire, a scanso di equivoci, visto che una certa stampa poi strumentalizza a proprio piacimento. Nero su bianco: il MoVimento 5 Stelle vuole e chiede la revoca delle concessioni ai Benetton. Se qualcuno ha dei dubbi nel governo lo dica chiaramente. Nel MoVimento 5 Stelle nessun dubbio, solo certezze e in particolare una: subito la revoca ad Autostrade. Sono morte 43 persone. Noi non dimentichiamo".

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