Di fronte all'emergenza coronavirus, la Bce ha deciso di lasciare i tassi invariati e di ampliare il programma di quantitative easing, con un piano di acquisti netti aggiuntivi di 120 miliardi di euro fino alla fine dell'anno, "garantendo un forte contributo da parte dei programmi di acquisto del settore privato". "In combinazione con l'attuale programma di acquisto di attività - afferma la Banca centrale - ciò sosterrà condizioni di finanziamento favorevoli per l'economia reale in tempi di maggiore incertezza". "Condizioni considerevolmente più favorevoli" saranno inoltre applicate ai maxi-prestiti alle banche Tltro-3 che partono a giugno, "aiutando il credito bancario a chi è più colpito dal coronavirus, in particolare le piccole e medie imprese".
La decisione non è stata accolta positivamente dai mercati, che hanno risentito soprattutto delle parole di Christine Lagarde in conferenza stampa. "Quando il mio predecessore e amico Mario Draghi ha lasciato la Bce, ho detto in un'intervista che speravo di non dover mai fare un 'whatever it takes" e "non è
nei miei piani passare alla storia per un 'whatever it takes numero due", ha detto la numero uno della banca centrale, che ha aggiunto: "Non siamo qui per ridurre gli spread, non è la funzione della Bce".Â
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