"Sono un imprenditore e guardo ai numeri, avremo bisogno di bazooka liquidità", perchè l'Italia da sola non ce la fa. "Laddove ci sono le condizioni per avere i soldi dall'Europa vanno presi", senza "battaglie dietro a bandiere di partito". Lo ha detto il presidente designato di Confindustria, Carlo Bonomi, a Che tempo che fa.
"Siamo in ritardo, studiare un modello" di ripartenza "da qui al 4 maggio non è semplice", ha sottolineato Bonomi. "La salute passa anche dal lavoro", ha aggiunto.
"Noi siamo a disposizione, abbiamo voglia di collaborare, spero che la voce degli imprenditori venga ascoltata". Parlando della fase 2 sulla riapertura, Bonomi ha sottolineato che trattandosi delle imprese "avrebbe fatto piacere che ci fosse almeno un imprenditore nella task force".
"Siamo una comunità. Non lasceremo indietro nessuno. Dovrebbe essere il mantra di questo Paese. Noi dobbiamo farci carico di tutti, sia un cittadino, un imprenditore o un incapiente", ha affermato Bonomi.
"Non c'è antagonismo salute contro lavoro" e ora nel primo punto dell'agenda è "capire quale modello seguire per la riapertura". Lo ha detto il presidente designato di Confindustria, Carlo Bonomi. "Sto sentendo molti colleghi, sono smarriti e impauriti - ha detto Bonomi - con i nostri collaboratori stiamo veramente soffrendo e sappiamo che molti non riapriranno più. La priorità è riaprire in sicurezza. Come mettere in sicurezza le fabbriche per salvaguardare gli italiani". Bonomi ha spiegato che gli imprenditori "faranno responsabilmente tutto quello che verrà chiesto per mettere in sicurezza".
Stefano Patuanelli e Carlo Bonomi d'accordo sulla possibilità di compensare i debiti della p.a verso le imprese con i crediti dovuti dalle aziende. La proposta, avanzata dal presidente designato di Confindustria a Che tempo che fa, è stata accolta dal ministro dello Sviluppo economico: "Sono totalmente d'accordo, è giustissimo parlare di compensazione diretta. E' la volta buona, dobbiamo assolutamente farlo. Ci stiamo lavorando", ha detto Patuanelli.
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