Piazza Affari chiude in forte rialzo. Il Ftse Mib segna un +2,21% a 18.067 punti riportandosi sui livelli della prima settimana di marzo.
Chiusura in forte rialzo per le Borse europee, che terminano le contrattazioni sui massimi di giornata in scia alle attese di nuove misure di sostegno da parte della Fed e della Bce e ai risultati incoraggianti nel trattamento del coronavirus con il farmaco remdesivir. Parigi è balzata del 2,22% a 4.671 punti, Francoforte del 2,89% a 11.107 punti e Londra del 2,77% a 6.123 punti. L'indice paneuropeo S&P600, in rialzo dell'1,7%, aggiorna massimi dallo scorso 9 marzo.
 Lo spread tra Btp e Bund chiude in rialzo a 225 punti base dai 219 della chiusura di ieri. Il rendimento del titolo decennale italiano è pari all'1,75%.
Wall Street ha aperto in rialzo nonostante il crollo del pil americano, calato nel primo trimestre del 4,8%. Il Dow Jones sale dell'1,82% a 24.551,40 punti, il Nasdaq avanza del 2,30% a 8.802,70 punti mentre lo S&P 500 mette a segno un progresso del 2,02% a 2.920,22 punti. Il petrolio vola a New York, dove le quotazioni Wti schizzano il 36% a 16,78 dollari al barile.Â
Le Borse cinesi chiudono la seduta contrastate: l'indice Composite di Shanghai segna un rialzo dello 0,44%, a 2.822,44 punti, mentre quello di Shenzhen cede lo 0,11%, a quota 1.730,74.
Borse asiatiche deboli con gli investitori che guardano all'andamento della pandemia da coronavirus. Fari puntati sulle mosse della Fed in attesa della conferenza stampa del presidente Jerome Powell. Sullo sfondo restano le incertezze sull'andamento del prezzo del petrolio dopo una vigilia in altalena. Con Tokyo chiusa per festività le Borse asiatiche si muovono in ordine sparso. A mercati ancora aperti Shanghai (+0,2%), Shenzhen (-0,2%), Hong Kong (+0,07%), Mumbai (+1,1%) e Seul (+0,7%). Sul versante macroeconomico attesi una serie di dati. Dalla Germania in arrivo l'indice dei prezzi importazioni e l'inflazione preliminare, dall'Italia i prezzi alla produzione e dalla spagna le vendite al dettaglio. Dall'Eurozona i dati della massa monetaria, la fiducia dei consumatori e quella economica. Dagli Usa la stima del Pil del primo trimestre e le scorte settimanali di petrolio
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