"In merito ad articoli di stampa relativi ai rapporti in essere con la società McKinsey, si precisa che la governance del PNRR italiano è in capo alle Amministrazioni competenti e alle strutture del MEF che si avvalgono di personale interno degli uffici". Così il Mef in una nota nella quale si precisa che "McKinsey, così come altre società di servizi che regolarmente supportano l'Amministrazione nell'ambito di contratti attivi da tempo e su diversi progetti in corso, non è coinvolta nella definizione dei progetti del PNRR".
"Gli aspetti decisionali, di valutazione e definizione dei diversi progetti di investimento e di riforma inseriti nel Recovery Plan italiano restano unicamente in mano alle pubbliche amministrazioni coinvolte e competenti per materia", continua la nota del Mef, precisando che: "l'Amministrazione si avvale di supporto esterno nei casi in cui siano necessarie competenze tecniche specialistiche, o quando il carico di lavoro è anomalo e i tempi di chiusura sono ristretti, come nel caso del PNRR". "In particolare, l'attività di supporto richiesta a McKinsey riguarda l'elaborazione di uno studio sui piani nazionali "Next Generation" già predisposti dagli altri paesi dell'Unione Europea e un supporto tecnico-operativo di project-management per il monitoraggio dei diversi filoni di lavoro per la finalizzazione del Piano". "Il contratto con McKinsey - spiega infine la nota - ha un valore di 25mila euro +IVA ed è stato affidato ai sensi dell'art. 36, comma 2, del Codice degli Appalti, ovvero dei cosiddetti contratti diretti 'sotto soglia'. Le informazioni relative al contratto saranno rese pubbliche, come avviene per tutti gli altri contratti del genere, nel rispetto della normativa sulla trasparenza".
"Il Mef ha evidenziato in una nota che la società McKinsey, così come altre società di servizi che regolarmente supportano l'amministrazione nell'ambito di contratti attivi da tempo e su diversi progetti in corso, non è coinvolta nella definizione dei progetti del Pnrr. Prendiamo atto ma, come abbiamo sempre sostenuto, sottolineiamo la necessità che il Parlamento e le articolazioni dello Stato siano centrali nella predisposizione del piano. Infatti, l'Italia è l'unico Paese che ha previsto un coinvolgimento costante delle Camere. Ci aspettiamo chiarezza e per questo depositeremo nelle prossime ore un'interrogazione parlamentare che faccia piena luce sulla vicenda e consenta al governo di dissipare ogni dubbio": lo dichiarano i portavoce del MoVimento 5 Stelle in Commissione Affari Costituzionali alla Camera.