Da oggi la ripresa graduale della cartelle fiscali. Scade infatti la proroga che aveva consentito agli italiani di tirare un breve sospiro di sollievo estivo per il rinvio degli avvisi. Ma non sarà una 'valanga', come molti paventano, di 60 milioni di atti in partenza.
  Dei 20-25 milioni di cartelle ne inizierebbero a 'viaggiare' solo 4 milioni e spalmate nel corso di tutti i mesi dell'ultimo quadrimestre. Sarebbero le cartelle consegnate dagli enti al riscossore poco prima dello stop determinato dalla pandemia, quindi a marzo 2020.
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   Il primo appuntamento per fare pace con il fisco è già stato ieri, per salvare la rata scaduta a maggio 2020 della rottamazione e rinviata a fine agosto. Il termine per il versamento è fissato dalla legge di conversione del Decreto Sostegni-bis che ha concesso ai contribuenti la facoltà di effettuare i pagamenti delle rate scadute lo scorso anno ripartendoli nei mesi di luglio, agosto, settembre e ottobre 2021 e mantenere così i benefici previsti dalla definizione agevolata. Restano poi confermati i termini per il pagamento delle rate di febbraio, marzo, maggio e luglio 2021 che dovranno avvenire (in unica soluzione, a meno di un intervento) entro il 30 novembre 2021.
   La partita complessiva, al di la dei diversi rinvii che si sono resi indispensabili con la pandemia, si giocherà però, oltre che con gli interventi spot, sul tavolo più ampio della riforma fiscale che il governo ha annunciato di voler varare.
   L'ipotesi avanzata dalle commissioni Finanze di Camera e Senato è quella di restringere a cinque anni la prescrizione dei crediti iscritti a ruolo accorciando così i tempi della riscossione per renderla più efficiente. Questo vorrebbe dire rinunciare all' 'illusione' dei 1000 miliardi custoditi dal cosiddetto "magazzino" dell'Agenzia delle Entrate, facendo piazza pulita delle cartelle che risultano inesigibili.
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