L'Eni rassicura sulle forniture di gas in arrivo dalla Russia, spiegando che il flusso in arrivo è rimasto costante negli ultimi giorni.
"Gazprom ha comunicato per la giornata di oggi l'erogazione di volumi di gas in linea con quanto consegnato negli ultimi giorni", si legge sul sito dell'Eni.
Ieri a fronte di una richiesta giornaliera di gas da parte di Eni pari a circa 63 mln di metri cubi, Gazprom avrebbe comunicato che avrebbe fornito solo il 50% di quanto richiesto. Il giorno precedente a fronte delle richieste della compagnia italiana, l'erogazione era stata del 65%.
"In questo momento non bisogna temere nulla, solo l'inazione. L'ottimismo è fatto di azione. In questo momento mancano circa 30mln di metri cubi al giorno di ga russo, però l'Italia riesce ad avere adesso un'offerta circa 200 milioni". Lo ha detto l'amministratore delegato dell'Eni Claudio Descalzi parlando della disponibilità di gas a La Repubblica delle Idee.
"In questo momento c'è un'offerta superiore alla domanda, 200 milioni di offerta e 160 milioni di domanda, il resto deve andare a stoccaggio perché sennò esce fuori dall'Italia", ha aggiunto.
Descalzi ha quindi assicurato: anche con un taglio del 100% supereremmo inverno. "Se dovessero tagliare adesso non saremmo pronti. Incominceremo ad essere pronti per l'inverno 2022-23. L'augurio è che si possa mantenere ancora limitato il flusso russo. Gli stoccaggi sono già al 54%, dovremmo forzare ulteriormente l'arrivo di gas da altri paesi e ci sarà probabilmente uno stato di allerta e qualche restrizione, ma comunque abbiamo una diversificazione che ci farà passare l'inverno. Questo è sicuro. Meglio averne ancora un po', ma se non ci fosse, penso che con un'azione forte che sta guidando il governo io penso che si possa superare l'inverno". Così l'a.d. Eni Descalzi sul possibile taglio del gas del 100%.
Dallo stesso palco ha parlato anche il commissario Ue per l'Economia Paolo Gentiloni. "Ci auguriamo che non ci siano problemi drastici di forniture nei prossimi mesi ma al tempo stesso non ci facciamo intimidire. Lavoriamo perche' cio' non accada ma, se accade, a livello europeo abbiamo i livelli di collaborazione, di stoccaggi, di diversificazione che sono in grado di reggere anche a minacce di questo genere'.
Dall'altro lato del campo, per l'amministratore delegato di Rosneft, Igor Sechin, "il suicidio energetico che l'Europa sta commettendo avrà effetti a lungo termine. Vediamo già un declino del suo potenziale economico, la perdita di competitività e perdite dirette per gli investitori".
"Ad esempio, in Francia l'indice azionario CAC 40 è sceso del 18%, in Germania l'indice DAX è diminuito del 19%, in Italia del 22%. Le perdite totali degli investitori di tre Paesi europei hanno già raggiunto circa 1.600 miliardi di dollari", ha dichiarato Sechin al Forum economico internazionale di San Pietroburgo, come riporta Tass.