La Commissione europea si appresta a proporre domani un tetto ai ricavi delle società che producono elettricità da fonti a basso costo diverse dal gas fissato in una soglia compresa tra 180 e 200 euro per megawattora. E' quanto si apprende da più fonti diplomatiche. In queste ore l'esecutivo Ue è al lavoro per perfezionare il pacchetto di proposte contro il caro energia che la presidente Ursula von der Leyen illustrerà domani nel discorso sullo Stato dell'Unione. Ai Paesi dovrebbe essere chiesto di tagliare la domanda di elettricità mensile del 10%, di cui il 5% nelle ore di punta.
"Domani porremo un obiettivo obbligatorio per ridurre i consumi" di elettricità "nelle ore di punta" ma "daremo agli Stati membri la flessibilità di progettare le proprie misure come meglio credono". Lo ha detto la commissaria europea per l'Energia, Kadri Simson, intervenendo alla plenaria del Parlamento Ue a Strasburgo. A quanto si apprende, la riduzione della domanda di elettricità nelle ore di punta sarà fissata al 5%. "Questo - ha spiegato la commissaria - permetterà di allentare lo stress sulla produzione di elettricità , ridurre il consumo di gas e avere un effetto positivo sui prezzi".
E intanto una riunione straordinaria del Consiglio energia Ue - si è appreso da fonti europee - è stata convocata per il 30 settembre dalla presidenza di turno ceca dell'Unione.