Le politiche attive del lavoro, la
scuola e la formazione da sostenere, lo sviluppo inclusivo e il
futuro della sanità dopo la pandemia: sono i temi al centro
della giornata conclusiva del Festival nazionale dell'Economia
civile che si è chiuso oggi a Firenze dopo tre giorni di
dibattiti, approfondimenti e riflessioni.
Di povertà e lavoro ha parlato il ministro Andrea Orlando.
"Sul reddito di cittadinanza - ha detto - siamo d'accordo che
non è politica attiva del lavoro, bensì uno strumento di
contrasto alla povertà. Quanto alle politiche attive va
ricordato che nel Pnrr sono previsti 5 miliardi". Sul tema della
scuola è poi intervenuto il ministro dell'Istruzione Patrizio
Bianchi sottolineando la necessità che anche le scuole facciano
rete puntando sulle buone pratiche. "È una forte richiesta che
faccio a tutto il mondo della società civile e dell'economia
civile - ha detto Bianchi - perché adotti la propria scuola e la
metta in connessione con le altre". Augusto dell'Erba,
presidente di Federcasse ha detto che "il messaggio che parte da
Firenze è quello della necessità di fare rete, massa critica,
tra tutti i soggetti che oggi possono contribuire ad innovare i
paradigmi dello sviluppo", mentre Maurizio Gardini presidente di
Confcooperative ha spiegato che il festival "è nato quattro anni
fa per sensibilizzare società civile, stakeholders e imprese sul
fatto che finanza e speculazione non possono rappresentare la
rotta dello sviluppo che è tale se è inclusivo e condiviso".
Chiudendo la tre giorni fiorentina Leonardo Becchetti, direttore
del festival e cofondatore di NeXt ha sottolineato che
"l'economia civile ci insegna che di fronte ai tanti shock
globali che ormai fanno parte della nostra vita e le loro
conseguenze economiche sulle nostre vite non siamo soli e non
possiamo essere soli. Facendo squadra e 'in buona compagnia'
possiamo reagire e trovare risposte".
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