Le recenti fiammate dell'inflazione livellano il carovita tra le regioni italiane con il Sud che, dalle ultime rilevazioni Istat, guidava i rincari di dicembre. Così spesso i prezzi di beni e servizi coincidono nelle diverse aree del Paese o sono addirittura più bassi al Sud. Questo mentre si infittiscono le discussioni sulla proposta del ministro dell'Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, di adattare i salari dei professori al costo della vita nelle diverse regioni italiane.
Ma a ben guardare le tabelle elaborate dal Codacons (che già si è dichiarato contrario all'ipotesi, ndr) le differenze su alcuni beni e servizi sono davvero minime tra le tre principali città prese in esame (Milano, Roma e Palermo). Anzi in alcuni casi i prezzi dei singoli beni sono più alti nel Mezzogiorno.
Unica, ma non ultima, voce che però impatta in modo rilevante sui bilanci familiari è quella degli affitti. In questo caso Milano si piazza saldamente al top del podio a tre con Roma (seconda) e Palermo (ultima).
La classifica si inverte guandando ad altre voci. Ad esempio un kg di farina costa 1,06 euro a Palermo, 1 euro a Roma e 97 centesimi a Milano. Roma svetta invece per il prezzo della pasta: 2,05 euro al kg contro 1,98 euro a Milano e 1,46 euro a Palermo. Nella capitale è più caro anche il latte: 2 euro al litro a fronte di 1,57 euro a Milano e 1,93 a Palermo.
Rispetto alle differenze sul carovita tra le Regioni va considerato che la Sicilia ha avuto a dicembre il tasso di inflazione più alto tra le regioni italiane con il 14,2% con Palermo ben sopra la media al 14,6%. Molto più basso, ma sempre a due cifre, il livello a Roma (10,3%) e a Milano (12%). La media nazionale è stata dell'11,6%.
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