Sette articoli, dall'assetto societario e la governance alle disposizioni finali. La bozza di Decreto legge recante disposizioni urgenti per la realizzazione del collegamento stabile tra la Sicilia e il Continente riapre la partita del Ponte sullo Stretto. Ritorna la società Stretto di Messina Spa alla quale - si legge nel testo - "partecipano Rfi, Anas, le Regioni Sicilia e Calabria, nonché, in misura non inferiore al 51%, il Ministero dell'economia, che esercita i diritti dell'azionista d'intesa con il Ministero delle infrastrutture, al quale ultimo sono attribuite funzioni di indirizzo, controllo, vigilanza tecnica e operativa".
Nella bozza si legge che il consiglio di amministrazione di Ponte di Messina Spa "è composto da cinque membri, di cui due designati dal Ministero dell'economia e delle finanze d'intesa con il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, che ricoprono rispettivamente la carica di presidente e di amministratore delegato, un membro designato dalla Regione Calabria, un membro designato dalla Regione Sicilia e un membro designato da Rfi e Anas". La concessione, affidata alla società fin dalla data di revoca dello stato di liquidazione, "ha una durata di trent'anni decorrenti dall'entrata in esercizio dell'opera". "Eventuali proroghe dei termini per la realizzazione dell'opera - continua il testo - determinano corrispondenti slittamenti della durata della concessione".
"Il cronoprogramma di realizzazione dell'opera, con la previsione che il progetto esecutivo è approvato entro il 31 luglio 2024". E' la data indicata per il progetto del Ponte sullo Stretto di Messina dalla bozza del Decreto legge recante disposizioni urgenti per la realizzazione del collegamento stabile tra la Sicilia e il Continente.
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