Tramonta l'ipotesi per i contribuenti di poter recuperare in 10 anni, anziché in 4, la detrazione del superbonus. La misura era allo studio per sostenere chi ha redditi bassi e quindi non ha abbastanza capienza fiscale per recuperare tutto, ma nel pacchetto di emendamenti riformulati al decreto superbonus questa possibilità viene prevista solo per banche e imprese che hanno acquistato i crediti.
E mentre l'opposizione accusa l'esecutivo di difendere i ricchi e le banche, cresce l'attesa per la soluzione definitiva sul nodo dei crediti incagliati, che dovrebbe prevedere il ricorso agli F24 e ai Btp a 10 anni. Sullo sfondo resta l'ipotesi di una piattaforma di vendita gestita da una partecipata dello Stato. Il lavoro sugli ultimi emendamenti riformulati è alle battute finali: la commissione Finanze di Montecitorio è convocata per domani alle 14 per riprendere le votazioni e chiudere l'esame del provvedimento, atteso mercoledì in Aula. Tra le modifiche su cui sarebbe già stato trovato l'accordo, c'è l'esclusione dal blocco della cessione e dello sconto in fattura per gli istituti per le case popolari (Iacp), le onlus e il terzo settore.
Per salvare le cessioni del 2022, un emendamento riformulato del relatore, Andrea de Bertoldi (FdI), consente per chi non abbia concluso il contratto di cessione entro la scadenza del 31 marzo di effettuare la comunicazione all'Agenzia delle Entrate con la 'remissione in bonis': ovvero, entro il 30 novembre, pagando una sanzione di 250 euro. Si va inoltre verso un ulteriore allargamento dello scudo dalla responsabilità in solido per chi acquista i crediti del superbonus: l'esclusione dal concorso nella violazione, già prevista da decreto per chi dimostra di aver acquisito i crediti e che siano in possesso di una specifica documentazione, viene estesa a tutti i cessionari che acquistano i crediti da una banca o da altra società appartenente al gruppo bancario della stessa banca, o da una società quotata o da altra società appartenente al gruppo della medesima società quotata. Un altro emendamento riformulato, inoltre, integra la l'elenco dei documenti da possedere. Nel pacchetto manca però la misura per i redditi più bassi per spalmare su 10 anni il recupero in detrazione delle spese del superbonus, denunciano alcuni partiti di opposizione. La misura, secondo quanto si apprende, avrebbe richiesto coperture che al momento sono considerate da rinviare a dopo il Def. Uno "stralcio", attacca Alleanza Verdi e Sinistra, con cui il governo "conferma di avere a cuore il benessere dei ricchi e delle banche". Il relatore si dice "fiducioso" sul fatto che il Parlamento darà una risposta al problema degli 'esodati' del superbonus in modo trasversale con il contributo di maggioranza e opposizione.
Rush finale sul Superbonus, pressing sulle banche