Amministratore delegato di Eni da maggio 2014, Claudio Descalzi viene confermato alla guida del gruppo per altri tre anni e arriva al suo quarto mandato. Con il governo Draghi prima e con l'attuale presidente del consiglio, Giorgia Meloni poi, è stato protagonista dei recenti accordi internazionali per diversificare le fonti di approvvigionamento di gas ed emancipare l'Italia dalla dipendenza russa.
La sua è una lunga carriera all'interno del cane a sei zampe, dove opera con ruoli diversi da oltre 30 anni. Il suo percorso prende avvio nel 1981, quando viene chiamato a ricoprire l'incarico di ingegnere di giacimento. Seguono una serie di cariche di crescente importanza: responsabile delle attività operative e di giacimento in Italia (1990), viene successivamente nominato managing director della consociata di Eni in Congo (1994-1998) e vice presidente di quella in Nigeria.
Nel 2005 passa alla divisione Exploration & Production, inizialmente come vice direttore generale e in seguito come chief operating officer. Dal 2008 al 2014 è presidente di Assomineraria e dal 2010 al 2014 lo è anche di Eni UK.
Classe 1955, laureato in fisica presso l'Università degli Studi di Milano, nel 2014 Descalzi viene indicato dal governo Renzi per il ruolo di amministratore delegato. Nel 2017 viene confermato dal governo Gentiloni e nel 2020 viene nominato per la terza volta anche dal Conte II. Sotto la sua guida Eni ha partecipato al progetto di fusione a confinamento magnetico del Mit, ha puntato con decisione verso i biocarburanti e le rinnovabili, con l'impegno di raggiungere la decarbonizzazione di tutti i prodotti e processi aziendali entro il 2050.