Roberto Cingolani è il nuovo amministratore delegato di Leonardo. Classe 1961, cresce e studia a Bari, dove suo padre Aldo è docente di Fisica all'Università . Cingolani si laurea nel 1985 in Fisica nel capoluogo pugliese, poi si perfeziona a Pisa, a Stoccarda e in Giappone. Comincia la carriera accademica all'Università del Salento, a Lecce, con incarichi temporanei anche a Tokyo e negli Stati Uniti.
Nel 2000 diventa ordinario di Fisica generale a Lecce e fonda il Laboratorio nazionale di Nanotecnologie. Svolge anche perizie per la procura di Roma sui casi di Marta Russo e di Unabomber.
Nel 2005 diventa il primo direttore direttore scientifico del neonato Istituto italiano di tecnologia di Genova (Iit), incarico che tiene per 14 anni. Il centro di ricerca lavora soprattutto su scienza dei materiali, nanotecnologie e robotica: il suo prodotto più noto è il robottino iCub. Nel 2006 Cingolani viene nominato Commendatore. Ha al suo attivo oltre un migliaio di pubblicazioni su riviste internazionali e un centinaio di brevetti. Collabora alla nascita dello Human Tecnopole di Milano, l'istituto di ricerca per il dopo-Expo.
Nel 2019 passa a Leonardo come responsabile Tecnologie e Innovazione. Nel febbraio del 2021 viene chiamato da Mario Draghi a ricoprire l'incarico di ministro della Transizione ecologica, che raccoglie le competenze dell'ambiente e dell'energia. Cingolani si trova a dover gestire la crisi energetica scoppiata dopo la guerra con l'Ucraina. Fa infuriare gli ambientalisti quando definisce il metano un buon strumento per la trasizione ecologica e si dice favorevole al nucleare di ultima generazione. Dopo le elezioni del 2022, Giorgia Meloni prova a convincerlo a rimanere ministro, ma ottiene solo che resti come consulente per l'energia di Palazzo Chigi. In questa veste, assiste per qualche mese il suo successore Gilberto Pichetto, in particolare sul dossier del price cap sul gas.
Sposato due volte, ha tre figli. E' appassionato di moto, ciclismo, musica e lettura.