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Corte dell'Aja, Shell vince in appello contro gli ambientalisti

Corte dell'Aja, Shell vince in appello contro gli ambientalisti

Ribaltata la sentenza del 2021 sul taglio delle emissioni Co2. L'ong Milieudefensie farà ricorso

12 novembre 2024, 12:08

Redazione ANSA

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Donald Pols, direttore dell 'ong Milieudefensie © ANSA/EPA

Donald Pols, direttore dell 'ong Milieudefensie © ANSA/EPA

I giudici olandesi hanno respinto l'appello da parte di gruppi ambientalisti che sostenevano che il gigante petrolifero Shell non faceva abbastanza per tagliare le proprie emissioni di gas serra, annullando una decisione storica del 2021. "Il giudizio finale della corte è che il ricorso di Milieudefensie (ong ambientalista, n.d.r.) non può essere accolto. La Corte d'Appello annulla quindi il giudizio originale", ha detto la giudice Carla Joustra alla Corte d'Appello dell'Aja. 

Video Tribunale dell'Aja, Shell vince in appello contro gli ambientalisti

 

Un tribunale olandese di primo grado tre anni fa fa aveva stabilito che Shell doveva ridurre le sue emissioni di carbonio del 45% al 2030, poiché stava contribuendo ai "terribili" effetti del cambiamento climatico. Sia Shell che i gruppi ambientalisti avevano fatto appello. Shell contro la decisione stessa, gli attivisti climatici sostenendo che il gruppo petrolifero non stava rispettando la sentenza.

La sentenza del 2021 era stata vista come una vittoria storica per gli attivisti del clima che avevano fatto causa: Milieudefensie, la branca olandese di Friends of the Earth, e altri sei gruppi. Era stata la prima volta che una società era stata obbligata ad allineare le sue politiche all'Accordo di Parigi.

I giudici di appello hanno sostenuto invece che "Shell sta già facendo che quello che ci si aspetta". La società "deve dare un contributo appropriato agli obiettivi climatici dell'Accordo di Parigi - ha detto la giudice Joustra -. Tuttavia, la legislazione climatica esistente non fornisce una percentuale specifica di riduzione per le singole società".
Shell, ha proseguito Joustra "in quanto grande società del petrolio e del gas" ha un obbligo a ridurre il cambiamento climatico "largamente causato dalle imprese dei paesi industrailizzati". Ma "questo non significa che la Corte può applicare lo standard generale del 45% a Shell". 

 

 



   

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