L'intelligenza artificiale è uno
dei grandi temi di attualità ma è una realtà che esiste da quasi
un secolo. Tuttavia oggi se ne parla molto per almeno per un
paio di ragioni secondo il Ceo di Engineering Brasile, Filippo
Di Cesare. Sia perché per la prima volta l'IA tocca "il
linguaggio, alla base della nostra evoluzione e proprio
dell'essere umano", sia perché "tecnicamente è la prima volta
che un algoritmo è capace di svolgere più compiti".
"Il linguaggio - spiega Di Cesare - è qualcosa di
propriamente umano. Solo il genere umano ha un vero linguaggio,
che è alla base della sua evoluzione culturale, delle teorie, di
tutto quello che siamo oggi. E' l'unica cosa di veramente vicino
all'essere umano e all'intelligenza". E se da un lato il
linguaggio é qualcosa di propriamente umano, dall'altro é
strettamente correlato all'intelligenza.
"Abbiamo, infatti ad esempio, studi che mostrano come il
quoziente di intelligenza dell'umanità stia calando per la prima
volta da tempo - evidenzia il manager -. Molto è imputato al
fatto che il vocabolario, la ricchezza del linguaggio sta
diminuendo. Questo è legato anche, probabilmente, ai social
network, appuntati tra i responsabili. Le persone scrivono e
leggono poco, usano emoji, abbreviano il testo, si restringe la
complessità del pensiero e l'intelligenza. Quindi, nella misura
in cui abbiamo inventato un'intelligenza che riesce a parlare
senza essere di fatto differenziata dall'umano e tocca il
linguaggio da vicino, la viviamo come qualcosa di molto umano e
simile a quello che è intelligente".
"Dall'altro lato, tecnicamente è la prima volta che un
algoritmo costruito per fare una cosa riesce a comprendere il
contesto, il mondo, e ad avere altre abilità, come tradurre,
sviluppare codici IT. Non era mai successo. E ancora non
sappiamo bene come accada, dobbiamo capirlo", commenta Di
Cesare, evidenziando che "l'IA è sempre stata qualcosa di
specifico, capace di fare solo una cosa e bene, e prima d'ora
non riusciva a svolgere altri compiti diversi da quello per cui
era stata progettata".
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