I clienti del Credit Suisse continuano a ritirare i propri soldi dalla banca svizzera nonostante il salvataggio da parte di Ubs. Nel corso del primo trimestre del 2023 l'istituto elvetico ha subito "significativi deflussi netti di asset" a livello di gruppo, pari a 61,2 miliardi di franchi, il 5% degli asset in gestione a fine 2022.
  Ad oggi "questi deflussi si sono attenuati ma non hanno ancora subito un'inversione", si legge nella nota sui risultati trimestrali, chiusi con un utile balzato a 12,4 miliardi di franchi, a fronte di una perdita di 1,39 miliardi nello stesso periodo del 2022, per effetto della cancellazione di 15 miliardi di franchi di bond At1.Â
  Nella seconda metà di marzo il Credit Suisse ha assistito a "significativi ritiri di depositi in contanti come pure al mancato rinnovo di depositi vincolati a
scadenza" per un ammontare complessivo pari a 67 miliardi di franchi. "Questi deflussi, che sono stati più acuti nei giorni immediatamente precedenti e seguenti l'annuncio della fusione" con Ubs "si sono stabilizzati a livelli molto più bassi ma non hanno ancora invertito la tendenza al 24 di aprile" si legge nel comunicato sui risultati trimestrali della banca.