Da qui al 2050 la politica europea
punta alla crescita del trasporto ferroviario delle merci e
l'obiettivo è raddoppiare le tonnellate trasportate da qui al
2050. Per arrivarci serve investire sulle infrastrutture, ma
anche un utilizzo migliore della capacità esistente: "uno dei
temi delle proposte all'esame del Parlamento e al Consiglio
europeo" sottolinea Vincenzo Carpinelli, esperto nazionale DG
move, unità mercato unico ferroviario europeo. C'è ancora molto
da fare, ma intanto anche Julián Espina Casabonne-Maisonnave,
project manager di European Climate, infrastructure and
environment executive agency ha sottolineato la strategicità
dell'Italia e dei porti di Genova come principale gateway per
l'import-export europeo, nel corso dell'incontro di oggi a
palazzo San Giorgio in cui l'Autorità di sistema portuale del
Mar ligure occidentale ha presentato i risultati dei progetti
Renew4ge ed E-bridge, co-finanziati per quasi 9 milioni di euro
(2,8 e 6 milioni) nell'ambito del programma europeo Connecting
europe facilty, e utilizzati per la progettazione per il porto
di Genova del parco ferroviario Fuori Muro, la galleria di Molo
nuovo, il parco Rugna e la Torre piloti e per interventi di
digitalizzazione. "Ora è importante capire anche cosa possiamo
progettare per il futuro perché l'accessibilità di ultimo miglio
è fondamentale e rientra fra gli investimenti che stiamo
effettuando in particolare sul ferroviario" sottolinea Paolo
Piacenza, commissario dell'Adsp. Oltre alle infrastrutture c'è
il tema delle merci. "Con i nostri studi abbiamo cercato di
vedere quali sono i principali flussi di traffico che potrebbero
transitare nel corridoio Reno Alpi" spiega a margine Alessandro
Panaro, responsabile del settore marittimo ed energia del centro
studi Srm: che individua container e ro-ro come le due tipologie
di traffico più in crescita. "In particolare il traffico ro-ro,
cioè il trasporto di tir e di auto nuove negli ultimi 10 anni è
aumentato del 55% - dice -. E nel momento in cui si parla di
regionalizzazione delle rotte, di rotte di breve raggio,
l'Italia ha già sia gli armatori sia i porti più pronti per
questa tipologia di traffico e possono beneficiarne i corridoi
intermodali".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA