(ANSA) - VENEZIA, 07 GEN - Con l'innalzamento della flat tax
fino a 85 mila euro di fatturato, gli autonomi continuano a
pagare più tasse dei lavoratori dipendenti. Solo nella fascia di
reddito tra i 60 e i 65 mila euro, le partite Iva che si
avvalgono della "tassa piatta" pagano meno. Lo sostiene
l'Ufficio studi della Cgia di Mestre (Venezia).
In tutte le altre comparazioni, vale a dire tra 10 e 55 mila
euro, gli autonomi pagano sempre molto più di impiegati e
operai, con punte tra i 3.760 e i 3.875 euro all'anno nella
fascia tra i 25 e i 30 mila euro, prelievo aggiuntivo che sale
attorno ai 4.200 euro con redditi tra i 15 e i 20 mila euro. Se
poi si fa il confronto tra i dipendenti e i lavoratori autonomi
che non applicano la flat tax, questi ultimi arrivano punte di
oltre 6 mila euro all'anno, nella fascia di reddito tra i 60 e i
65 mila euro.
A partire dalla classe di reddito pari a 60 mila euro, gli
autonomi con flat tax subiranno nel 2023 un prelievo fiscale
annuo inferiore di 640 euro rispetto ai dipendenti. Con un
reddito da 65 mila, il vantaggio sale a 1.285 euro.
Se alziamo ulteriormente l'asticella, il volume d'affari del
lavoratore autonomo supererebbe il tetto degli 85 mila euro,
oltre il quale non è più applicabile la tassa piatta.
"Chi in queste ultime settimane ha gridato allo scandalo -
commenta la Cgia - dovrebbe ravvedersi. Non solo perché
nonostante la flat tax gli autonomi pagano più tasse dei
dipendenti, ma anche perché la nuova versione per l'anno 2023
potrebbe interessare al massimo solo 140 mila partite Iva, pari
al 4,2% del totale del numero degli autonomi che attualmente non
la applicano, con un costo per l'erario di 'soli' 404 milioni di
euro all'anno". (ANSA).