(ANSA) - VENEZIA, 11 FEB - Il Covid ha 'ridoTto' le file agli
sportelli pubblici. Secondo la Cgia, su dati Istat, infatti, tra
il 2019 e il 2021 il numero di cittadini che ha dichiarato di
aver atteso più di 20 minuti davanti al bancone dell'ufficio
anagrafe è sceso del 9,2%%, presso quello di una ASL del 17,5%%.
Il dato è forse riconducibile al fatto che con la pandemia quasi
tutti gli uffici pubblici hanno deciso di lavorare su
appuntamento. Negli ospedali, invece, gli ingressi sono stati
contingentati, contribuendo a diminuire le presenze complessive
anche grazie al potenziamento dei call center telefonici e dei
sevizi offerti su internet.
Secondo la Banca d'Italia solo il 28% degli enti locali
intervistati consente agli utenti di completare on line le
pratiche amministrative e, se richiesto, di fare pagamenti via
web., un sistema che però rimane ancora insufficiente. La posta
cartacea continua ad avere un utilizzo rilevante: circa l'80%
degli enti ne fa ancora ricorso nei rapporti con l'utenza, anche
perché sono pochi i cittadini ad avere un indirizzo di posta
elettronica certificata. Ad eccezione del Molise, le performance
di tutte le ASL stanno migliorando, anche se le situazioni più
difficili caratterizzano il Centro-Sud. Nel 2021 i tempi
d'attesa più lunghi si sono verificati in Campania (60,6 persone
ogni 100 che si sono recate presso una struttura sanitaria hanno
atteso più di 20 minuti), in Molise (65,5), in Sicilia (65,8) e,
in particolar modo, in Calabria (65,9).
Le code agli uffici anagrafe, invece, si sono fatte "sentire"
in particolar modo nei Comuni ubicati in Puglia (33,2 persone
ogni 100 hanno denunciato di aver atteso oltre 20 minuti),
Campania (34,1), in Sicilia (44,4) e, specie, nel Lazio (44,9).
Tra le realtà regionali più virtuose notiamo, in entrambi i
casi, il Friuli V.G, la Valle d'Aosta e, in particolare, il
Trentino A.A.. Le criticità che si verificano in certi territori
vanno ricercate negli effetti che caratterizzano moltissime
leggi, decreti e circolari che, spesso in contraddizione tra
loro, hanno aumentato a dismisura la burocrazia, complicando non
solo la vita dei cittadini e delle imprese, ma anche quella dei
dipendenti pubblici. (ANSA).