(ANSA) - FIRENZE, 16 FEB - "In Toscana oggi consumiamo
prodotto toscano al 18%. Poco rispetto ad altre regioni italiane
per quanto nella media nazionale. Punterei al 25%, per ciascuna
regione, al 25% per l'Italia nel suo complesso. Possiamo
aumentare il consumo di prodotti del territorio rendendoli
riconoscibili, intensificare la collaborazione intra-filiera,
rendendo i sistemi agroalimentari nazionali più resilienti
rispetto a shock esterni o a crisi sistemiche. Conviene anche
all'Unione europea". Lo ha detto Silvia Donnini, della
commissione agroalimentare di Confindustria Toscana e presidente
della sezione alimentare di Confindustria Firenze, al convegno
'Quali prospettive per i prodotti agroalimentari tradizionali?'
oggi all'Accademia dei Georgofili. Per Donnini, "l'industria di
trasformazione agroalimentare guarda ai Pat come a una
opportunità per allargare il paniere dei cibi di eccellenza e
offrire ai mercati, anche quello nazionale ma potenzialmente
anche quello estero, un saggio delle nostre abilità
manifatturiere e un assaggio dei nostri tesori gastronomici".
Ci sono eccellenze certificate, nell'origine e nel processo,
"che rappresentano la punta di diamante del made in Italy", ha
aggiunto Donnini, riferendosi ai prodotti Dop, Igp e Stg, "ma ci
sono anche piccole produzioni, piante e razze animali così come
alimenti trasformati, che non hanno le dimensioni per
certificarsi Dop e Igp ma che chiedono soltanto di essere resi
visibili per poter essere riconosciuti dal consumatore e
acquistati. L'Italia ne ha oltre 5.000 censiti in un registro
nazionale, ogni anno aggiornato con i dati che provengono dalle
Regioni. Un vero e proprio tesoro di biodiversità, di
tradizione, di gastronomia". (ANSA).