(di Valentina Roncati)
(ANSA) - ROMA, 03 APR - Italiano e matematica, certo, ma
anche diritto, economia, lingue. Le materie di studio del futuro
liceo del made in Italy
sono un mix tra i temi di base dei corsi tradizionali e
l'apertura ad aree di studio ora trascurate o del tutto assenti
nell'istruzione secondaria. Così assieme a molte ore di italiano
e matematica, e poi chimica, scienze, lingue, filosofia e storia
- soprattutto nel primo biennio- andranno via via aggiungendosi
materie di diritto, economia, marketing e tutela del made in
Italy oltre a studi sul mercato internazionale "per tutelare il
brand italiano", alle politiche che servono per salvaguardarlo e
alla conoscenza di come sono strutturate e lavorano le piccole e
medie imprese italiane. L'idea insomma è quella di creare
professionalità che operino per promuovere e difendere le
eccellenze italiane nel mercato globale: esperti che possano
esportare e posizionare il nostro brand nel campo della moda,
delle nuove tecnologie, dell'agroalimentare ma anche nell'ambito
culturale e del turismo e possano contrastare efficacemente la
concorrenza straniera.
Questi i cardini sui quali poggia il nuovo liceo del Made in
Italy così come è stato delineato nel disegno di legge "Delega
al Governo per l'istituzione del liceo del Made in Italy"
depositato il 25 gennaio scorso e che porta la prima firma della
senatrice di Fdi Carmela Bucalo.
"L'obiettivo - spiega Bucalo all'ANSA - è creare figure
specialistiche che permettano di avere un patrimonio culturale
sia in campo giuridico che tecnico per avere professionisti
altamente specializzati. Quello attuale è un mercato sempre più
in evoluzione, risentiamo dell'agguerrita concorrenza della Cina
e dobbiamo salvaguardare le piccole imprese e tutelare i
prodotti del Made in Italy".
Al termine di questo liceo, lo studente potrà iscriversi
all'università - Economia, Marketing, Legge sarebbero le facoltà
più indicate per approfondire il corso di studi- o proseguire la
specializzazione con gli Its, gli Istituti tecnici superiori.
"Abbiamo percorsi di studio molto lunghi e il mondo del lavoro
richiede invece una formazione che si adatti velocemente ai
cambiamenti che richiede il mercato", spiega ancora Bucalo, che
pensa anche ad una riforma degli Istituti agrari "sempre per
tutelare i nostri prodotti". Quanto agli Its "sono la più
proficua opportunità ma ancora non hanno attecchito, bisogna
puntare sull'orientamento per far conoscere ai nostri studenti
tutte le opportunità che ci sono".
Per il varo del nuovo liceo del Made in Italy Bucalo spera se
ne possa parlare già dall'anno scolastico 2024-2025. "Mi auguro
che con un lavoro sinergico con il Governo si possa in poco
tempo offrire questa importante novità densa di prospettive ai
nostri studenti e alle loro famiglie". (ANSA).