Il ministro delle Imprese e del Made
in Italy Adolfo Urso in visita al museo Nicolis "ha potuto
apprezzare le prestigiose dieci collezioni che rappresentano a
pieno titolo i valori del nostro Paese legati all'innovazione
che abbiamo sviluppato dai primi del '900 ad oggi e
all'eccellenza di uomini e donne che hanno contribuito allo
sviluppo dell'industria italiana".
Lo si legge in una nota. Ad accogliere il ministro Silvia
Nicolis, presidente del Museo Nicolis: "La visita del ministro
Adolfo Urso è molto significativa per il nostro Museo d'impresa.
Il nostro museo, attraverso auto, moto e centinaia di opere
dell'ingegno dell'uomo, si propone infatti di condividere con la
collettività la storia del XX secolo fatta di invenzioni
straordinarie, design e stile che ancora tutto il mondo ammira.
È una testimonianza concreta della resilienza, della
determinazione e del genio tipici del Made in Italy."
Il museo Nicolis - spiega la nota - è espressione di una
moderna Cultura d'Impresa e della propria identità aziendale
rappresentata dal gruppo Nicolis-Lamacart. È soggetto attivo per
l'educazione e la diffusione di una visione proattiva e
produttiva della nostra memoria volta ad ispirare le generazioni
future. Dal primo motore a scoppio di benzina brevettato dal
veronese Enrico Bernardi alla Lettera 22 di Olivetti, passando
da marchi iconici come Ferrari, Maserati, Lancia, Fiat, Bianchi,
e molti altri. Il patrimonio delle collezioni è di grande
spessore storico e rappresenta una realtà esclusiva: oltre 200
auto d'epoca, 114 biciclette, 104 motociclette, 500 macchine
fotografiche, 100 strumenti musicali, 102 macchine per scrivere,
aeronautica, oltre 100 volanti delle sofisticate monoposto di
Formula 1 e innumerevoli opere dell'ingegno umano esposte
secondo itinerari antologici, storici e stilistici.
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