Il 28,5% delle aziende ha affermato
di utilizzare strumenti e tecniche proprie dell'agricoltura di
precisione. La maggiore concentrazione è nelle aree del
Nord-ovest e del Nord-est, con rispettivamente il 32,1% e il
33%. E' uno dei dati contenuti nel rapporto Istat sulle
Previsioni di semina per le coltivazioni cerealicole per
l'annata agraria 2023-2024. Sono soprattutto le aziende di
grandi dimensioni a fare ricorso a strumenti di precisione per
l'ottimizzazione e la razionalizzazione dell'uso agricolo dei
terreni, Le realtà con superficie agricola utiizzata superiore
ai 100 ettari sono il 41,1%, rispetto al 29,4% tra 50 e 100
ettari; quelle di piccole dimensioni fino a 15 ettari, si
fermano alla quota del 9,6%.
Tra le tecniche mirate a favorire l'agricoltura sostenibile,
rientrano la rotazione delle colture per migliorare o mantenere
il rendimento dei terreni; il monitoraggio dei parassiti e degli
insetti che trasmettono malattie usando i loro nemici naturali,
ad esempio altri insetti benefici, predatori, parassitoidi e
microrganismi quali funghi, virus e batteri; la copertura del
terreno con paglia o materia organica, utile a mantenere
l'umidità ottimale del terreno e a regolare la temperatura del
suolo. Sono tecniche 'antiche' in quanto ampiamente note dal più
remoto passato, ma che stanno avendo una forte rivitalizzazione
proprio negli ultimi anni, utilizzate secondo l'indagine dal
22,6% delle aziende. In particolare la tecnica della copertura
del terreno, "cover crop" con paglia o materia organica, è
impiegata in media dal 18% ma dal 20,4% al Sud e dal 20,3% al
Nord-Ovest.
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