"Il futuro dell'Europa è legato al
rilancio dell'industria europea" avvertono gli industriali
italiani e francesi, Confindustria e Medef, con la dichiarazione
congiunta dei presidenti Emanuele Orsini e Patrick Martin dal
sesto Forum economico franco-italiano, a Parigi. Le due
confindustrie, a pochi giorni dal voto per le europee, tracciano
così una linea di azione in cinque capitoli per "rafforzare la
competitività europea": va dalle politiche energetiche e
climatiche con il sostegno all'industria del nucleare, ad uno
shock sugli investimenti per mettere in campo maggiori risorse e
strumenti di finanziamento adeguati, ad una forte azione di
semplificazione, interventi ampi sulle competenze, autonomia
strategica dell'industria della Difesa
Orsini mette l'accento sulla sfida del nucleare, rilanciando
uno dei punti della linea di azione di Confindustria che ha
tracciato fin dal giorno del suo insediamento: chiede al Governo
che anche in Italia sia possibile fare le sperimentazioni sui
micro-reattori modulari per il nucleare di nuova generazione che
le nostre imprese stanno portando avanti all'estero. Gli fa
immediatamente eco il leader della lega, Matteo Salvini: "Chi
dice di no al nucleare è nemico dell'Italia, dello sviluppo,
dell'ambiente e del progresso. Ringrazio gli industriali
italiani per il buonsenso e la concretezza".
Dal forum di Parigi arriva anche una presa di distanza dalla
politica anti-europea, dal leader degli industriali francesi:
"Le centinaia di aziende francesi aderenti al Medef" sono "più
che mai europeiste": "Non diamo indicazioni di voto ma
sosteniamo i partiti pro-europei".
Sul fronte della politica energetica anche l'invito
all'Europa, di Emanuele Orsini, a porsi come obiettivo quello di
"un mercato unico", "un costo unico": è un tema di competitività
"fondamentale" per il nostro Paese, sottolinea il presidente di
Confindustria, perchè "all'interno dell'Europa ci sono Paesi che
pagano l'energia quasi quattro volte meno".
L'impegno di Confindustria e Medef è "a contribuire al
processo decisionale europeo con orientamenti e proposte
concrete". Il documento lanciato dal forum di Parigi parte dal
chiedere semplificazioni perchè "oggi l'eccesso di
regolamentazione indebolisce fortemente le nostre imprese". Ed
"è urgente stabilire un quadro normativo certo, coerente e
prevedibile". Poi, uno "shock sugli investimenti", per
mobilitare risorse europee e capitale privato. Anche con "un
fondo europeo per la sovranità a sostegno delle tecnologie
strategiche, capace di mobilitare fino a 500 miliardi di euro in
investimenti privati". Gli industriali chiedono anche interventi
per far fronte alla "significativa carenza di manodopera".
"L'Europa deve attrarre talenti, deve garantire le competenze
necessarie per affrontare le transizioni". "Occorre facilitare
la mobilità dei lavoratori dell'Ue e ridurre le barriere per i
lavoratori stranieri, semplificando il riconoscimento delle
qualifiche europee e straniere in tutta Europa e orientando
l'immigrazione verso l'occupazione e la formazione".
C'è il capitolo energia e clima, puntando sul mercato unico e
considerando il nucleare "fondamentale per la decarbonizzazione
e l'indipendenza energetica". E c'è la frontiera dell'industria
della Difesa: "Deve essere il principale obiettivo strategico
del prossimo decennio. Raggiungere l'autonomia in questo settore
strategico non è mai stato così urgente".
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