Crescono turismo e servizi,
costruzioni, agricoltura e commercio, in leggerissimo calo
l'industria: in Sicilia la ripresa economica è testimoniata
dall'aumento di imprese e occupati nel secondo trimestre di
quest'anno rispetto allo stesso periodo del 2023, così come
rilevato dall'Osservatorio economico di Unioncamere Sicilia, la
cui analisi mette in evidenza i settori a maggiore sviluppo.
Per saldo attivo fra iscrizioni e cancellazioni, la provincia
più dinamica è Catania (452), seguita da Palermo (390), Siracusa
(274) e Trapani (244). Queste le performance delle altre
province: Messina, 176; Agrigento, 134; Caltanissetta, 59;
Ragusa, 28; ultima Enna con 2.
I settori con la maggiore concentrazione di imprese e col più
elevato incremento rispetto al primo trimestre 2024 sono Turismo
e servizi, con 105.578 attività che occupano 403.096 addetti e
un tasso di crescita di aziende del +1,09%; Costruzioni, con
46.905 imprese e 143.708 dipendenti (+0,51% di imprese);
Commercio, con 125.446 partite Iva e 324.839 unità di personale
(+0,10%); e Agricoltura con 75.956 aziende e 126.705 addetti.
L'Industria cala di pochissimo, dello 0,03%, ma resta comunque
un settore assai significativo nel sistema produttivo regionale,
con 29.121 aziende e 137.769 lavoratori. Gli occupati nel
complesso dei settori siciliani sono saliti a 1.170.007.
"Quello del Turismo e servizi - osserva Pino Pace, presidente
di Unioncamere Sicilia - continua a confermarsi come il settore
candidato a diventare il principale traino dell'economia
regionale. I dati mostrano una forte capacità degli imprenditori
di rispondere ad una domanda in costante crescita, sia in
termini di ricettività e ristorazione, sia in relazione alle
esigenze del welfare e del sociale, degli investimenti in
istruzione e formazione e in ricerca e innovazione, così come
rispetto al crescente fabbisogno di sanità e cura e di
assistenza alle persone".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA