Sul fronte dei rimborsi a famiglie
e imprese a seguito dei danni arrecati dall'alluvione che si è
abbattuta sull'Emilia-Romagna nel maggio del 2023, "è ora di
fare chiarezza". A dirlo è la Legacoop Romagna. "Nei giorni
successivi" all'evento atmosferico, sostiene l'associazione in
una nota, "il Governo promise a tutti il rimborso del 100% dei
danni subiti. Lo scorso 3 maggio a Ravenna, a un anno esatto
dall'inizio della catastrofe, chiedemmo chiarezza su tali
promesse. Purtroppo non è cambiato nulla".
Anzi, viene aggiunto, "la realtà con cui dobbiamo fare i
conti è che la maggior parte degli alluvionati romagnoli sono
stati lasciati soli dal Governo, con l'unico supporto del mondo
del volontariato e quello associativo". Nel dettaglio,
puntualizza Legacoop Romagna, "i danni stimati per l'alluvione
sono di 3,5 miliardi. A inizio settembre risultano erogati 23
milioni di risarcimenti ai privati, cittadini e aziende".
Per questo, ribadisce l'associazione "è ora di fare
chiarezza sulla gestione dei rimborsi per l'alluvione. Se la
responsabilità di questo stato di cose non può essere totalmente
ascritta alla struttura commissariale, è ormai evidente che il
Governo non ha la volontà di dare una risposta concreta. Ci sono
86.000 soggetti che avrebbero diritto a un contributo per
l'alluvione in Romagna, tra famiglie e imprese. Al 3 settembre
solo 809 soggetti hanno ricevuto un contributo".
Quanto ai beni mobili, viene argomentato ancora, "l'ordinanza
parla di un contributo di 6.000 euro per casa. Sono pochi,
pochissimi. Quello che molti ignorano è che in realtà ogni
famiglia riceverà al massimo mille euro, perché i cinquemila
euro di "Cis" (Contributo immediato sostegno) già erogati dalla
Regione a tutti gli alluvionati dovranno essere detratti".
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