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Nato a Genova il 31 ottobre 1959, laureato in farmacia e chimica.
Ex dirigente di numerose industrie in Italia, Svizzera e Usa.
Alle amministrative 2017 candidato a sindaco per il centrodestra composta da FI, Lega Nord, FdI Alleanza nazionale, Direzione Italia-Lista Musso e dalla lista civica Vince Genova. Va al ballottaggio con il candidato del centrosinistra coon il 38,89% dei consensi e vincerà con il 55,24% divenendo così il primo sindaco di Genova di centro-destra del secondo dopoguerra, il primo a guidare una giunta non di centrosinistra dal 1975. Si ricandida a sindaco alle comunali del 2022, sostenuto dalle liste Toti per Bucci, Forza Italia, Lega, FdI Gente d'Italia,Udc, Nuovo Psi e dalle liste civiche Vince Genova e Genova Domani.il 13 giugno viene rieletto al primo turno con il 55,49% delle preferenze (pari a 112.457 voti), con un distacco di oltre 17 punti percentuali dall'avversario del centro-sinistra Ariel Dello Strologo.
Sostengono Bucci: Fratelli d'Italia, Forza Italia, Lega, Udc, Noi Moderati, Alternativa Popolare, Liste civiche Vince Genova (con alcuni candidati di Avanti Liguria e delle liste Vince Genova e Toti per Bucci che lo avevano sostenuto alle comunali e Orgoglio Liguria con ex membri di Azione, Italia Vica e della Lista Toti oltreché membri di Genova Domani per un totale di sette liste.
55 anni, nato alla Spezia.
nel 1989 diventa segretario provinciale della Fgci e l'anno successivo viene eletto nel Consiglio comunale della Spezia con il Pci, in seguito alla svolta della Bolognina rieletto con il Pds, di cui diviene capogruppo nel Consiglio comunale della sua città nel 1993 e assessore comunale per due mandati. Nel 2003 la prima chiamata fuori Liguria con l'allora segretario Piero Fassino che lo nomina nella direzione nazionale del partito. Nel 2006 Orlando si candida alle elezioni politiche venendo eletto per la prima volta nelle liste dell'Ulivo. Membro fondatore del Partito Democratico, di cui diventa il responsabile dell'organizzazione. Alle politiche del 2008 viene rieletto per il Pd alla Camera dei deputati nella circoscrizione Liguria. I segretari Walter Veltroni e Dario Franceschini gli affidano l'incarico di portavoce dem nella segreteria nazionale. Alle politiche del 2013 è il candidato più votato alle primarie del collegio ligure per la scelta dei parlamentari e arriva il primo incarico ministeriale, il presidente del Consiglio Enrico Letta lo nomina ministro dell'Ambiente, cui segue l'incarico a ministro della Giustizia nei governi guidati da Matteo Renzi tra il 2014 e il 2016 e da Paolo Gentiloni tra il 2016 e il 2018.
Liste a sostegno di Orlando: Alleanza Verdi Sinistra, Andrea Orlando Presidente, Liguri A Testa Alta, Movimento Cinque Stelle, Partito Democratico, Patto Civico Riformista, Lista Sansa
Morra è nato a Genova il 5 luglio del 1963, ma è cresciuto a Cosenza. Laureato in filosofia presso l'università La Sapienza di Roma, si è specializza in Bioetica all'Università degli Studi di Bari. Ha lavorato in Calabria come insegnante di storia e filosofia, nel 2011 si avvicina al Movimento 5 Stelle e viene eletto senatore, rimane con i pentastellati fino al 2021, poi viene espulso perché è tra i 15 senatori che hanno deciso di non votare la fiducia al Governo Draghi, passa al gruppo misto dove rimane fino al 2022. Un percorso condiviso proprio con Mattia Crucioli, senatore tra il 2018 e il 2022, poi consigliere comunale a Genova. Nicola Morra attualmente è consigliere comunale a Vado Ligure.
Marco Ferrando, 70 anni, nato a Genova dal 18 giugno 2006 portavoce del Partico comunista dei lavoratori è stato referente italiano del Coordinamento per la rifondazione della Quarta Internazionale. Alle elezioni politiche anticipate del 2022 viene candidato al Senato della Republica nella lista del PCL. Non sarà eletto a causa del mancato raggiungimento della soglia di sbarramento da parte del Partito.
Al termine della procedura di verifica, effettuata dall’Ufficio centrale regionale della Corte d’Appello di Genova e dagli uffici centrali circoscrizionali, risultano ammessi 9 candidati al ruolo di presidente della Regione Liguria e 570 candidati al ruolo di consigliere regionale.
In provincia di Imperia sono 19 le liste, 19 in provincia di Savona, 20 a Genova e 19 in provincia della Spezia
Dem allargano la coalizione, il sindaco usa i sindaci civici
Andrea Orlando e Marco Bucci si sfidano alle regionali in Liguria il 26 e il 27 ottobre con due schieramenti disomogenei: quello del dem è composto da una larga coalizione, "più larga di quella che ha vinto in Sardegna" dice il candidato del centrosinistra, per il sindaco si riunisce invece al completo il centrodestra di governo. Entrambi puntano decisamente al voto dei moderati per vincere, allestendo liste civiche ricche di esponenti progressisti da un lato e assolutamente 'civici' dall'altro.
Per Orlando corrono il Pd, il M5s, Avs, Azione, Lista Sansa, Linea Condivisa. Per Bucci Lega, Fi e Fdi.
L'uscita di Italia Viva dalla coalizione di Orlando lascia un punto interrogativo sul numero di voti in bilico ma sono molti in Liguria invece ad esultare e anche esponenti nazionali di Avs hanno ribadito che senza Renzi "siamo più forti".
Il lavoro di Orlando, Fratoianni, Bonelli e Pirondini, il massimo esponente M5s in Liguria, è far capire che la 'larga coalizione' ha una sua unità e che guarda senza dubbio anche al centro oltre che al volontariato cattolico e alle imprese. Se deve rimanere ferma l'idea di un campo, è meglio che il pallone resti al centro. Per questo lo stesso Orlando si è speso molto, proprio per portare a casa una parte consistente del fronte moderato che annovera una abbondante parte degli indecisi. Una 'mission' che potrebbe essere affidata al partito di Calenda e alleati (repubblicani europei e Alleanza civica, che compongono la lista "Patto civico riformista" che sostiene Orlando). Ci sono anche molti ex Pd in grado di raccogliere grande consenso in corsa
Del fronte non può fare a meno neppure Marco Bucci, sindaco di Genova e candidato post-Toti che strizza l'occhio a Iv, suo alleato in Comune. La sua missione è anche quella di staccarsi da Toti ma per raccogliere voti Bucci si è comunque affidato ad alcuni pezzi grossi del movimento dell'ex presidente pescati nella giunta uscente o nello stretto enturage del governatore finito agli arresti e poi dimessosi.
Per vincere, Bucci ha due liste civiche alle spalle con dentro i sindaci di Ventimiglia, Bormida e Sarzana e con il sostegno dei sindaci di Imperia e La Spezia, Claudio Scajola e Pierluigi Peracchini per quello che chiama 'Patto dei sindaci' per una 'Regione-ragione del sì' che vogliono convergere (ancora una volta) al centro per le priorità programmatiche a partire dal sì alle infrastrutture, allo sviluppo economico, a una sanità più efficiente, alla sicurezza urbana, alla promozione e cura del territorio.
Certo, non è una campagna elettorale serena: da giorni ormai volano stracci e querele da una parte all'altra, parole grosse. Ma tra le righe compare sempre la volontà attrattiva di tirare per la giacchetta un discreto pacchetto percentuale del mondo moderato.
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