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Intesa-Confindustria, 200 miliardi a sostegno delle imprese 

Eventi

Intesa-Confindustria, 200 miliardi a sostegno delle imprese 

Eventi

In collaborazione con Intesa Sanpaolo

Messina: "Il nostro Pnrr". Orsini: "Serve un piano di politica industriale"

MILANO, 14 gennaio 2025, 20:03

Intesa Sanpaolo

ANSACheck

- RIPRODUZIONE RISERVATA

Eventi - In collaborazione con Intesa Sanpaolo

Nuovo accordo quadriennale tra Intesa Sanpaolo e Confindustria per la crescita delle imprese italiane. Il programma congiunto siglato tra le due realtà mette a disposizione 200 miliardi di euro da qui al 2028 per dare nuovo slancio al sistema produttivo nazionale, cogliere le opportunità di strumenti come Transizione 5.0 e Intelligenza artificiale, integrando così le risorse già stanziate dalla banca per la realizzazione degli obiettivi del Piano nazionale di ripresa e resilienza. 

"E' il Pnrr di Intesa Sanpaolo per accompagnare il tessuto imprenditoriale del Paese nel realizzare obiettivi di crescita e competitività, investendo sul futuro e sulle sfide che ci attendono, con un modello di relazione virtuoso e costruttivo", sottolinea il ceo di Ca' de Sass, Carlo Messina.

"Questo accordo rappresenta uno strumento essenziale a supporto della nostra visione di politica industriale di medio-lungo periodo", aggiunge il presidente di Confindustria, Emanuele Orsini che rileva anche come ci sia la necessità "di fare correre il nostro Paese" e per questo serve "un piano triennale di politica industriale".

Tornando all'accordo, questo consolida e rinnova la collaborazione avviata nel 2009 che, grazie a un volume di crediti erogati al sistema produttivo italiano pari a 450 miliardi di euro in quindici anni, ha contribuito ad evolvere il rapporto tra banca e impresa accompagnando i bisogni delle pmi e delle industrie mature anche nelle fasi più complesse. Tale supporto è sato declinato in numerose iniziative congiunte che, anche grazie alle garanzie governative attivate nelle fasi critiche, hanno consentito di sostenere con nuovo credito decine di migliaia di imprese e prevalentemente le piccole e medie imprese che sono la struttura portante del made in Italy nel mondo.

Le novità dell'accordo riguardano in particolare i processi di trasformazione sostenibile in linea con il 'Piano Transizione 5.0' ma anche gli investimenti in nuovi modelli produttivi evoluti ad alto potenziale con particolare attenzione ad aerospazio, robotica, intelligenza artificiale e scienze della vita. Inoltre l'intesa punta sull'accelerazione della transizione sostenibile, l'economia circolare i processi innovativi ad alto contenuto tecnologico e all'abitare sostenibile. Tanto Messina quanto Orsini si soffermano poi su quale ruolo l'Italia possa giocare nel rilancio del progetto europeo.

"E' indispensabile che ci sia una leadership in Europa che io oggi vedo pochissimo. Oggi chi appare con un governo stabile per definizione è l'Italia: c'è la possibilità per il nostro Paese di assumere una leadership anche europea" , è il pensiero del consigliere delegato di Intesa Sanpaolo secondo il quale in Europa "dovrebbero pensare un po' di meno e fare un po' più di cose". Per il presidente di Confindustria "serve un'Europa che sia compatta, un'Europa che metta al centro di nuovo l'industria, perché per noi è fondamentale che l'industria sia di nuovo al centro". Per Orsini inoltre l'Europa deve puntare anche su "un prezzo unitario dell'energia: deve reagire come ha reagito quando c'è stato il Covid con i vaccini".

Il tema del "costo dell'energia", è anche uno dei "punti salienti" che, secondo il presidente di Confindustria, si devono "affrontare" a livello nazionale e sui cui non si può "più aspettare". E sempre in ambito nazionale, sottotraccia resta il tema del consolidamento in atto nel settore bancario. Dopo l'acquisizione di Ubi del 2020, Messina torna a ribadire che Intesa Sanpaolo non è interessata "in alcun modo" a nuove operazioni. Peraltro, dice, "più farai M&A più sarai preso nei casini dell'integrazione".

Eventi - In collaborazione con Intesa Sanpaolo

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