"La recente sentenza di Cassazione
sull'abusivismo professionale in tema di tenuta registri
contabili e redazione dichiarazioni fiscali, ha ribadito quanto
sentenziato dalla stessa Cassazione nel 2012, ovvero che bisogna
sempre fornire 'chiare indicazioni' da cui evincere con
esattezza la professione svolta e i necessari riferimenti
legislativi, onde evitare fraintendimenti o prevenire tentativi
fraudolenti di abuso di professione che condanniamo con
fermezza". Lo si legge in una nota del presidente dell'Istituto
nazionale tributaristi (Int), Riccardo Alemanno, ricordando che
"il professionista associativo, quale il tributarista dell'Int,
ha l'obbligo, pena sanzioni irrogate ai sensi del codice del
consumo oltre che dall'associazione di appartenenza, di
segnalare in tutti i documenti e comunicazioni, l'attività
svolta, la denominazione dell'associazione e il numero di
iscrizione".
"Esigiamo dai nostri tributaristi il massimo rispetto delle
altre professionalità e delle norme che identificano la nostra
attività professionale - sottolinea Alemanno - però, pretendiamo
altrettanto rispetto, a partire dal fatto che il tributarista
come tutti i professionisti, commercialisti compresi, svolge
un'attività di lavoro autonomo, e quando ci si rivolge loro
bisogna indicarli come professionisti così come li definisce una
legge dello Stato, ciò però non sempre accade, per cui d'ora in
poi valuteremo attentamente, con i nostri legali, se eventuali
'errori lessicali' nel definire il tributarista, siano il
tentativo di sminuire o peggio denigrare la sua
professionalità", termina la nota.
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