Vertice al ministero dell'Economia sul dossier banche. Un dossier che si fa via via più caldo, sia alla luce dei potenziali riflessi anche in Italia della crisi di Deutsche Bank, sia di fronte a situazioni particolarmente delicate come la vendita ancora in sospeso delle quattro good bank. Un summit, durato quasi tre ore, tra il ministro del Tesoro Pier Carlo Padoan, il governatore di Bankitalia Ignazio Visco, i vertici di Abi, Acri, Atlante e delle grandi banche, quali Intesa Sanpaolo, Unicredit e Ubi è servito questo pomeriggio per fare il punto su un settore che ormai da mesi mostra segnali di tensione. "E' una riunione come tante, non c'è nessuna urgenza, è una riunione per fare il punto" ha assicurato il ministro. E' stata l'occasione per un ampio giro d'orizzonte sul quadro nazionale e internazionale, hanno sottolineato fonti del Tesoro, anche alla luce di possibili eventuali rischi collegati a istituzioni non italiane se la situazione dovesse aggravarsi. Ma - dicono le stesse fonti - non ci sarebbe stato nessun riferimento a casi specifici a singoli casi.
Il summit ha dato sicuramente lo spunto ai partecipanti per fare un giro di tavolo sulle prossime mosse che preluderanno alla cessione delle banche sorte dalle ceneri di Banca Etruria, Marche, Carichieti e Cariferrara, anche alla luce dei paletti posti dalla Bce a Ubi, indicata come la potenziale acquirente di tre dei quattro istituti. Secondo le fonti del Mef, invece, non si sarebbe parlato di Monte dei Paschi, né della gestione dell'aumento di capitale e della cessione delle sofferenze affidate dal governo a Jp Morgan. Un argomento, quest'ultimo, sul quale ha puntato il dito oggi Ferruccio De Bortoli dalle pagine del Corriere della Sera.
Una "opaca vicenda" l'ha definita l'ex direttore del quotidiano di Via Solferino spiegando che "l'americana Jp Morgan è un'istituzione seria ma un po' più di trasparenza nei rapporti con il governo e nella ristrutturazione del capitale Mps è necessaria, anche perché è impegnata pure nell'aumento di Unicredit". Nessuna risposta diretta da parte del ministro Padoan, ma in una video intervista, rispondendo alle domande del direttore del Foglio Claudio Cerasa, ha comunque tenuto a precisare che sul Monte dei Paschi "non c'è nessun ruolo intrusivo" da parte del Governo. "Il Tesoro - ha ribadito ancora Padoan - è il primo azionista" di Mps "ma utilizza questa sua posizione in modo soft e cioè vigila con attenzione su quello che la banca sta facendo". In tal senso il ministro ha ricordato anche che il Monte sta "mettendo a punto un piano di ristrutturazione che a mio avviso è molto valido e lo sta facendo in assoluta autonomia". Peraltro, ha aggiunto, "il nuovo ad è stato votato all'unanimità dal Consiglio di amministrazione quindi non c'è nessun ruolo intrusivo" da parte del Governo. E più in generale Padoan ha comunque escluso che vi siano necessità di nazionalizzare alcune banche italiane.