"Per quanto attiene specificamente ai programmi di sostegno all'industria della Difesa previsti nell'arco temporale 2017-2020 (la vera e propria "prova sul campo" di quanto avverrà nel futuro), lo scorso giugno la Commissione Europea ha ufficializzato il risultato dell'aggiudicazione dei finanziamenti nell'ambito del Programma di Sviluppo Industriale della Difesa (Edidp) e Azione Preparatoria per la Ricerca (Padr) per il 2019. Delle 40 proposte industriali presentate in ambito Edidp, 16 sono state selezionate per il finanziamento e, tra queste, 2 sono a guida nazionale, mentre 7 vedono, comunque, la partecipazione di imprese italiane nel consorzio vincitore". Così il ministro della Difesa Lorenzo Guerini rispondendo al question time al Senato.
"In ambito Padr, in attesa dell'ufficializzazione delle aggiudicazioni 2019, su 18 progetti già selezionati, 12 sono a partecipazione italiana, di cui 3 in posizione di coordinatore del consorzio - ha affermato Guerini -. Al fine di definire il volume esatto dei finanziamenti di cui potrà beneficiare l'industria nazionale, sarà necessario attendere la conclusione degli accordi di sovvenzione dai quali sarà possibile acquisire le definitive quote di ripartizione del lavoro nell'ambito di ciascun consorzio industriale. Ciò, anche al fine di poter definire in modo congruo, secondo il principio dell'"equo ritorno", la percentuale di contribuzione nazionale al cofinanziamento governativo dei progetti in questione".
"Dai dati attualmente disponibili, nelle more della firma dei suddetti accordi, è verosimile desumere che, a fronte di circa 200 milioni di euro assegnati dalla Commissione, i progetti che vedono la partecipazione di industrie nazionali in ambito Edidp saranno beneficiari di poco più di 134 milioni di euro, ai quali vanno aggiunti circa 12 milioni di euro provenienti dalle progettualità selezionate in ambito Padr - ha concluso il ministro - sono queste cifre che devono essere lette in una sola prospettiva: quella di un progressivo accesso del comparto industriale della Difesa ai flussi di finanziamento europei, con inconfutabili ricadute sia nell'ambito occupazionale, sia in quello del know-how tecnologico".
"Il Fondo Europeo per la Difesa (Edf) è fondamentale per finanziare e favorire i programmi cooperativi di ricerca e sviluppo capacitivo in ambito Difesa, nell'ottica di poter efficacemente fronteggiare le crisi e le minacce future. Sosteniamo da tempo la necessità di un bilancio ambizioso e adeguato del suddetto Fondo, che nel dimensionamento attuale non è ancora sufficiente, con il quale contribuire a sostenere l'economia - nazionale ed europea - specialmente per quanto riguarda le piccole e medie imprese", ha dichiarato ancora il ministro della Difesa al Senato. "Per l'Italia questo significa favorire il comparto produttivo della Difesa, da supportare anche con opportuni strumenti di incentivazione finanziaria - ha aggiunto - considerato il fatto che esso rappresenta un fondamentale settore per la ripresa economica dell'intero Paese".
"Anche il voto di oggi testimonia che il Paese sostiene unito gli sforzi dei nostri militari nel mantenimento della sicurezza internazionale. Uomini e donne in uniforme che ogni giorno svolgono i loro compiti con dedizione e professionalità e con la grande umanità che li contraddistingue. Un patrimonio di credibilità che le nostre Forze Armate si sono costruite negli anni e che in ogni occasione mi viene ribadito da tutti gli interlocutori internazionali attraverso attestati di stima e apprezzamento". Così il Ministro della Difesa, Lorenzo Guerini che in mattiniata aveva espresso "soddisfazione per la votazione coesa del Parlamento che si è conclusa stamattina alla Camera sulle missioni internazionali. "È la riconferma del pieno sostegno ai nostri militari impegnati in molte parti del mondo - ha aggiunto - e ringrazio tutte le forze politiche e i componenti delle Commissioni coinvolte per il prezioso lavoro svolto".