"Siamo al lavoro con gli alleati europei e della NATO per rispondere immediatamente, con unità e determinazione". Così il presidente del Consiglio Mario Draghi commenta l'attacco russo in Ucraina e aggiunge che "il Governo italiano condanna l'attacco della Russia all'Ucraina. È ingiustificato e ingiustificabile". "L'Italia - prosegue - è vicina al popolo e alle istituzioni ucraine in questo momento drammatico. Siamo al lavoro con gli alleati europei e della NATO per rispondere immediatamente, con unità e determinazione". Duro anche il commento del ministro degli Esteri Luigi Di Maio che su Twitter dichiara: "L'operazione militare russa è una gravissima e ingiustificata aggressione, non provocata, ai danni dell'Ucraina, che l'Italia condanna con fermezza. Una violazione del diritto internazionale. L'Italia è al fianco del popolo ucraino, insieme ai partner Ue e atlantici". "L'aggressione all'Ucraina è un attacco gravissimo a uno stato sovrano e ai principi fondamentali del diritto internazionale. L'Italia condanna fermamente l'ingiustificabile decisione russa ed esprime sostegno e solidarietà all'Ucraina e al suo popolo. La comunità internazionale deve rispondere in maniera ferma e coesa. Ci stiamo confrontando coi nostri alleati e forniremo il nostro pieno supporto alle misure che insieme decideremo". Così il ministro della Difesa, Lorenzo Guerini. "È doveroso unirsi alle parole di condanna per quello che è avvenuto in queste ore in Ucraina. L'azione della Russia è un attacco alla sicurezza comune e alla convivenza tra i popoli", osserva il ministro del Lavoro, Andrea Orlando. Intanto il Consiglio dei ministri dà pieno mandato al premier Mario Draghi per una risposta dura dell'Unione Europa in chiave di sanzioni alla Russia.
Ma la condanna della politica italiana è praticamente unanime.
Al Senato i capigruppo di Pd, M5s FdI, Lega, FI, Iv e LeU chiedono a presidente Draghi di intervenire al più presto in Aula, possibilmente oggi stesso, per riferire sulla crisi.
"L'Italia deve condannare senza ambiguità l'attacco all'Ucraina e, insieme agli alleati, reagire a questa sfida senza precedenti ai principi di libertà e democrazia in Europa. I comodi terzismi son stati spenti dalle bombe di Putin; ora è o di qua o di là", scrive su Twitter il segretario del Pd, Enrico Letta. Mentre il coordinatore nazionale di Forza Italia e vicepresidente del partito popolare europeo, Antonio Tajani osserva: "Condanniamo fermamente l'aggressione militare russa alla quale assistiamo con grande preoccupazione. Sosteniamo l'unità dell'Occidente dinnanzi a questa ennesima violazione della Carta delle Nazioni Unite".
"Non è il momento delle divisioni interne, una crisi internazionale di questa portata è un banco di prova importante per la politica". A quanto si apprende da fonti M5S, questo è l'invito che telefonicamente Giuseppe Conte, leader del M5S, ha rivolto a Enrico Letta, Roberto Speranza, Matteo Salvini, Antonio Tajani e Giorgia Meloni. "Le forze del Parlamento devono unirsi e ragionare su come supportare l'azione del governo in sede europea. Non è il momento di polemiche".
"E' inaccettabile l'attacco russo in Ucraina. Un pensiero alle vittime di questa assurda guerra e alle famiglie che stanno piangendo i propri cari. L'Italia sia come sempre al fianco di Europa e Stati Uniti in nome della libertà e dei valori", scrive su Twitter il leader di Iv, Matteo Renzi.
"La Lega condanna con fermezza ogni aggressione militare, l'auspicio è l'immediato stop alle violenze. Sostegno a Draghi per una risposta comune degli alleati" dice il leader della Lega Matteo Salvini che invita a non "usare questa tragedia" per "beghe interne alla maggioranza". Ma scoppia la polemica con il Pd perché la Capogruppo alla Camera Debora Serracchiani chiede dal leader leghista "parole più chiare" sulla crisi ucraina. E lui ribatte: 'Chi riesce a fare polemica politica perfino in ore così drammatiche, fra morti e feriti, è davvero uomo da poco".
"L'attacco scatenato a freddo, quando c'erano ancora margini di azione per la diplomazia, da Putin è gravissimo, ingiustificabile, inaccettabile. La comunità internazionale deve rispondere con massima fermezza e durezza difendendo la libertà e l'indipendenza dell'Ucraina. Ma allo stesso tempo bisogna continuare strenuamente a percorrere ogni strada per fermare l'escalation e far tacere le armi. Neppure in un momento così tragico dobbiamo arrenderci alla logica feroce della guerra", afferma la capogruppo di LeU al Senato, Loredana De Petris.
"Inaccettabile attacco bellico su grande scala della Russia di Putin contro l'Ucraina. L'Europa ripiomba in un passato che speravamo di non rivivere più. È il tempo delle scelte di campo. L'Occidente e la comunità internazionale siano uniti nel mettere in campo ogni utile misura a sostegno di Kiev e del rispetto del diritto internazionale». Lo scrive su Facebook il presidente di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni.
"La Guerra torna in Europa. L'Occidente deve essere compatto. Altrimenti si sbriciolerà. In Italia nessuna manovra parlamentare dei partiti di maggioranza contro il Governo Draghi deve essere più tollerata. E chi gioca a fare il filorusso vada all'opposizione ora", scrive su Twitter il leader di Azione Carlo Calenda
I Vescovi del Mediterraneo, riuniti a Firenze, "esprimono preoccupazione e dolore per lo scenario drammatico in Ucraina, e rinnovano la loro vicinanza alle comunità cristiane del Paese". Accogliendo l'invito del Papa a vivere il 2 marzo una giornata di digiuno e preghiera per la pace, i Vescovi "fanno appello alla coscienza di quanti hanno responsabilità politiche perché tacciano le armi. Ogni conflitto porta con sé morte e distruzione, provoca sofferenza alle popolazioni, minaccia la convivenza tra le nazioni. Si fermi la follia della guerra!". Essi "conoscono bene questo flagello, per questo chiedono a una sola voce la pace".
"A Putin bisogna chiedere moderazione, ma non comprendo questa insistenza per una estensione della Nato in Ucraina, che è ai confini della Russia", dice il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca. "Nel 1963, con Kennedy - ricorda De Luca - quando i russi installarono i missili a Cuba, gli Usa hanno bloccato giustamente l'isola, perché non si possono mettere i missili nucleari alle porte degli Stati Uniti. Dovremmo tenere conto anche di questa esigenza di sicurezza".