Ha negato il consenso all'estradizione verso gli Usa l'imprenditore russo Artem Uss, arrestato lunedì dalla Polaria all'aeroporto di Milano Malpensa su mandato degli Stati Uniti per contrabbando di tecnologie militari e petrolio, elusione delle sanzioni e riciclaggio per milioni di dollari. Lo ha detto presentandosi all'udienza per identificazione e audizione davanti alla Corte d'Appello di Milano. Andrà avanti ora il procedimento sull'estradizione, che potrebbe durare anche alcune settimane.
Uss, figlio del governatore di una regione siberiana, si è presentato all'udienza davanti al giudice Roberto Peroni Ranchet, della quinta penale della Corte d'Appello, per essere indentificato e per esprimersi sul consenso, da lui negato, all'estradizione richiesta dagli Usa. Capelli lunghi, girato di spalle e accompagnato dagli agenti della penitenziaria (è rinchiuso nel carcere di Busto Arsizio) ha chiesto di non essere ripreso da cameraman e fotografi. Le autorità statunitensi lo accusano, assieme ad altre sei persone, tra cui Yury Orekhov, arrestato in Germania, di aver "orchestrato" almeno dal 2018 "un'operazione di frode, esportazione illegale e riciclaggio di denaro sotto l'ombrello" di una società tedesca, la "Nda Gmbh". E di aver messo in atto, come si legge nelle imputazioni, "attività in violazione delle leggi e delle sanzioni statunitensi, inclusa l'esportazione illegale" di "tecnologie militari e sensibili", le cosiddette 'dual use', per milioni di dollari "dagli Stati Uniti alla Russia". Tecnologie trovate, secondo gli Usa, anche in alcuni armamenti russi, in particolare dei tank, usati sul fronte di guerra in Ucraina.
Da parte sua, la difesa di Uss è pronta a preparare un'istanza di scarcerazione per il 40enne, con la concessione almeno dei domiciliari, in attesa che si concluda il procedimento sull'estradizione davanti alla Corte d'Appello milanese. E' quanto ha spiegato il legale Vinicio Nardo al termine dell'udienza di oggi a Milano, che era solo dedicata all'identificazione dell'arrestato e alla sua audizione sul consenso o meno ad essere consegnato agli Stati Uniti. Consenso che lui ha negato. Il procedimento dovrebbe concludersi con il via libera o meno all'estradizione. Gli Usa avranno 45 giorni per far arrivare ai giudici la richiesta di estradizione e tutte le carte con le accuse. Dopo l'arrivo degli atti dagli Usa, la Procura generale avrà un mese di tempo per formulare la sua requisitoria e il procedimento dovrà concludersi, con l'ok o meno alla consegna del 40enne, in un massimo di 6 mesi.
Negli Usa Uss rischia fino a 30 anni di carcere, mentre le autorità russe gridano al complotto. Il russo è stato bloccato nell'area imbarchi dello scalo internazionale di Malpensa, poco prima di salire a bordo del volo diretto in Turchia. Per gli inquirenti americani, insieme a Orekhov e altri complici - Svetlana Kuzurgasheva, Timofey Telegin e Sergey Tulyakov, e i commercianti di petrolio venezuelani Juan Fernando Serrano Ponce e Juan Carlos Soto - era coinvolto nell' "orchestrazione di un complesso sistema per ottenere illegalmente tecnologia militare statunitense e petrolio sanzionato dal Venezuela". Avrebbero contrabbandato milioni di barili di petrolio e riciclato decine di milioni di dollari per conto degli oligarchi russi attraverso una miriade di transazione con società di comodo e criptovaluta. Una vera e propria spy story nell'ambito della quale, per gli investigatori dell'Fbi, avrebbero "minato la sicurezza, la stabilità economica e lo stato di diritto di tutto il mondo".
Oltre a quella del legale, Uss avrebbe ricevuto anche la visita in carcere di alcuni dipendenti del Consolato Generale russo di Milano. "La Russia non lascerà senza risposta la caccia ai cittadini russi attraverso le forze dell'ordine e le agenzie di intelligence statunitensi", tuona la portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova, interpellata dalla Pravda, il principale quotidiano di Mosca. "Il cinismo di questa situazione - aggiunge - sta nel fatto che stiamo parlando di prendere in ostaggio i russi per il loro ulteriore utilizzo per scopi politici statunitensi". E anche il Cremlino condanna l'arresto: "Le missioni diplomatiche russe faranno del loro meglio per proteggere gli interessi di Uss, detenuto in Italia", ha spiegato il portavoce di Putin, Dmitri Peskov. Non tace neppure il padre di Uss, governatore e magnate, che definisce "politiche" le accuse degli Stati Uniti contro suo figlio.