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Incubo Ebola

Incubo Ebola

Come si combatte un'epidemia


RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright ANSA

Oltre 7mila casi e 3mila morti per quella che è ormai la più grande epidemia del virus. Ecco come ci prepariamo ad affrontare i casi che potrebbero arrivare in Italia e come andiamo a stanarli nei loro luoghi d'origine

di Pier David Malloni


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Preoccupa l'Oms, secondo cui è la più grande epidemia della storia di questo virus e rischia di fare decine di migliaia di vittime in Africa, l'Onu ma anche tutti i governi mondiali, contagiati prima ancora che dal virus dalla paura del suo arrivo. Quella di Ebola nell'immaginario collettivo è 'la madre di tutte le epidemie', quella che più si avvicina alle immagini catastrofiche di film e letteratura.

Iniziata in Guinea, probabilmente dopo il contatto con un pipistrello infetto, si è estesa a diversi altri paesi africani, Sierra Leone, Liberia, Nigeria, e ora è sbarcata anche in occidente, prima negli Usa, e ora anche in Spagna.

Il principale problema, spiega chi è stato in Guinea, è che le popolazioni locali non si fidano dei medici, nascondono i pazienti, e addirittura considerano il ricovero in ospedale una 'sentenza di morte', anche se è dimostrato che invece un intervento precoce può aumentare le chance di guarigione, che altrimenti sono appena del 10%.

Per affrontare questa e le altre emergenze in Italia è attiva una rete di monitoraggio continuo che in poche ore può isolare un paziente 'sospetto'. Un esempio recente si è avuto durante l'operazione Mare Nostrum, con un caso sospetto di vaiolo che per fortuna si è dimostrato essere solo varicella, ma il rischio si ha sempre, avvertono gli esperti, anche quando qualcuno torna da un viaggio in paesi 'esotici'.

'Topi di laboratorio' da Roma alla Guinea

mappa Ebola
mappa Ebola - RIPRODUZIONE RISERVATA

Prima pochi casi in Guinea, poi poche decine anche in Sierra Leone, e ora i circa millecento casi che coinvolgono anche la Liberia, il paese meno attrezzato dei tre ad affrontare l'epidemia di Ebola e che ha anche esportato un caso in Nigeria. Per cercare di contenere i contagi, fra difficoltà logistiche ma anche culturali, anche alcuni ricercatori italiani dell'Istituto Nazionale per le Malattie Infettive Spallanzani di Roma. Nei loro racconti i problemi, ma anche le soddisfazioni di un lavoro che può portare da un ospedale in centro a Roma alla foresta di Gueckedou nel giro di due giorni per un rimborso di 67 centesimi al giorno. ''Questo virus è particolarmente aggressivo - spiega Antonino Di Caro, team leader di una delle spedizioni italiane - e alcune ricerche sembrano aver dimostrato che era in circolazione già molto prima che l'epidemia diventasse di dominio pubblico, forse dal 2006''

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Scene da un'epidemia

Attività in laboratorio
Attività in laboratorio - RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Citazione

Robin Cook

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Perché è difficile fermare il virus

Perché è difficile fermare il virus

Citazione

Organizzazione Mondiale della Sanità

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Ebola, alcuni pazienti guariscono

Ebola, alcuni pazienti guariscono

Una rete aspetta i virus in arrivo

Laboratorio ad alta sicurezza Spallanzani
Laboratorio ad alta sicurezza Spallanzani - RIPRODUZIONE RISERVATA

Possono arrivare dal mare, a bordo di un barcone di migranti, ma anche nella 'valigia' di una coppia di turisti che ha scelto una meta esotica. Virus, batteri e tutti gli altri agenti patogeni sono sempre in agguato, ma ad 'aspettarli' c'è una rete di sorveglianza pronta a scattare, come dimostrato dal caso del migrante soccorso dall'operazione 'Mare Nostrum' con un sospetto vaiolo, che poi si è rivelato essere un caso di varicella. Ecco come funziona nelle parole di Giuseppe Ippolito, Direttore Scientifico dell'Istituto Nazionale per le Malattie Infettive Lazzaro Spallanzani di Roma, il centro di riferimento italiano dell'Oms 

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Come funziona la sorveglianza

Come funziona la sorveglianza

Non solo Ebola, le altre infezioni globali

Philippines MERS virus measures at the airport
Philippines MERS virus measures at the airport © ANSA/EPA

Non c'e' solo l'epidemia di Ebola a destare preoccupazione nell'Oms. Dalla polio al virus Mers sono diversi i focolai attivi, concentrati soprattutto tra Africa e Asia. Ecco i principali.
MERS Dall'aprile 2012 sono stati registrati 832 casi di Mers con 321 morti. Il paese piu' colpito e' di gran lunga l'Arabia Saudita, con piu' di 700 casi, ma il virus, parente della Sars, ha toccato ormai tutti i continenti, oltre ai paesi del Medio Oriente. Ci sono stati casi importati in Europa, Italia compresa, in Asia (Malesia e Filippine) e un paziente ha manifestato la malattia anche in Usa.
POLIO fino a questo momento la polio e' l'unica patologia infettiva che l'Oms ha dichiarato 'emergenza di interesse internazionale'. A preoccupare gli esperti e' il fatto che nei primi mesi del 2014, periodo in cui di solito la trasmissione e' bassa, tre paesi, Pakistan, Camerun e Siria, tutti con conflitti in corso, hanno 'esportato' casi. Dall'inizio dell'anno sono 117 le persone infette in dieci paesi, con la maggioranza dei casi in Pakistan. Nel 2013 i casi totali sono stati 437, di cui il 60% esportati, il doppio rispetto all'anno precedente. Anche in Brasile sono state trovate tracce del virus negli scarichi fognari dell'aeroporto di San Paolo.
INFLUENZA H7N9 In questo momento il virus H7N9 e' 'dormiente', ma secondo gli esperti dell'Oms potrebbe risvegliarsi in autunno come lo scorso anno. Nell'ultimo mese in Cina e nei paesi vicini ci sono stati solo tre casi a settimana, mentre il conto totale parla di 448 persone colpite con 157 morti.

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I rischi per chi va in viaggio

I rischi per chi va in viaggio

Non solo Ebola, le altre epidemie

Una vaccinazione contro l'influenza H1N1
Una vaccinazione contro l 'influenza H1N1 © ANSA/EPA

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