Un progetto fotografico per raccontare l’essere umano, i rischi e gli inganni della sua libertà, i momenti più o meno bui in cerca di una luce che possa rischiararlo dalle sue ombre. Ombre che spesso offuscano la mente, tolgono la cognizione affettiva e creano incertezze.
"Luci e Ombre" è il tema del progetto che gli allievi del corso di Reportage dell’Associazione Inforidea Idee In Movimento hanno sviluppato in collaborazione con il Ministero di Giustizia e il carcere di Avezzano. Gli insegnanti di fotografia sono stati Francesco Scipioni per il Carcere Avezzano e Cristiana Reali per allievi Inforidea. "L'idea - spiega Cristina Mura, responsabile dell’iniziativa - oltre ad avere avuto come uno degli obiettivi l'insegnamento della professione di fotografo ai reclusi del carcere, ha anche come finalità la realizzazione di un reportage fotografico narrativo prodotto non solo dagli stessi reclusi, ma anche da un nostro gruppo di allievi della scuola di fotografia, che hanno voluto mettersi in gioco nel proporre tematiche diverse su questo argomento. In una società dove tutto sembra basarsi ormai sulle certezze e sul successo, sembra non esserci più posto per gli incerti e per gli sconfitti. È così che spesso diventano gli emarginati della società, esuli nelle stesse loro strade, costretti a percorrere vie contorte e impervie che spesso li portano a uscire da quei binari che la società impone”.
I lavori esterni, realizzati dagli allievi amatoriali della scuola di fotografia di Inforidea, hanno affrontato temi di primo piano come la tragedia di Rigopiano, l'immigrazione, l’Ilva di Taranto, il mondo giovanile e il mondo delle sette sataniche, la Costituzione della Repubblica italiana in riferimento alla dignità della persona, soprattutto per la condizione della donna e della guerra e, non ultimo, tragedie come quella degli internati delle Fraschette di Alatri.
Più complesso, per certi versi, è stato interpretare il lavoro dei carcerati di Avezzano che attraverso le loro foto e gli scritti hanno preferito toccare corde più intime mettendosi in gioco loro stessi in prima persona.
I promotori del progetto hanno infine selezionato gli scatti migliori, per la realizzazione di due mostre: la prima ad Avezzano, che sarà inaugurata sabato 9 giugno alle 16,30 presso la Sala Montessori in via G. Fontana 6, e la seconda a Roma martedì 3 luglio alle 16,30 presso il palazzo della Cassazione in Piazza Cavour. La visione delle mostre sarà accompagnata da due tavole rotonde. Ad Avezzano saranno relatori la dott.ssa Anna Angeletti Direttrice del Carcere di Avezzano, il Sindaco del Comune di Avezzano il dott. Gabriele De Angelis, l’assessore alle Politiche Sociali avv. Leonardo Cascere, la dott.ssa Maria Teresa Letta Presidentessa della CRI del Comitato di Avezzano, il dott Michele Sidoti funzionario del carcere di Avezzano, il Commissario Capo il dott. Cristiano Laureti, il Sostituto Commissario il Dott. Giovanni Luccitti, il prof. Arnaldo Mariani del Liceo Scientifico Vitruvio di Avezzano come moderatore.
Alla tavola rotonda di Roma parteciperanno esponenti del mondo della magistratura e del giornalismo come il magistrato dott. Anastasia Garante dei diritti dei detenuti per il Lazio, il dott. Giulio Bacosi presidente dell’associazione Democrazia nelle Regole, la dott.ssa Anna Angeletti direttrice del carcere di Avezzano, il dott. Angelo Maria Polimeno Bottai giornalista del TG1.
Durante l’inaugurazione delle mostre sarà presentato anche il libro fotografico edito dalla Herald Editore – Info Carcere a cura del Dott. Roberto Boiardi.