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Storie di cinque giovani aziende che fanno dell'innovazione agile il loro core-business
Papa Giovanni Paolo II
Il mondo che verrà tocca immaginarlo, sperimentarlo, sognarlo. L'espressione 'un secolo fa' per definire quello che ci accadeva prima della pandemia da Covid-19 è ormai prassi dialettica popolare. E se, appunto 'un secolo fa' di start-up si parlava ipotizzando futuri scenari economici e sociali, oggi sono il presente e il domani che verrà. Questo magazine ne racconta cinque, ognuna con le sue prerogative: Serranova, Coderblock, Kooomo, Userbot e Streeteat. Tutte italiane, tutte animate da giovani con tanta voglia di emergere.
In quarantena l’e-commerce è esploso e i consumatori si sono spostati sui canali digitali, le ultime stime Alvarez&Marsal dicono che il giro d’affari delle vendite online aumenterà quest’anno di 1,5 miliardi solo in Italia. Ma non c’è niente di più sbagliato che pensare che chi lavorava già in questo campo non abbia avuto bisogno di rinnovarsi. Kooomo, piattaforma digitale che aiuta le aziende a vendere online e internazionalizzare, ad esempio, ha premuto il piede sull’acceleratore e ha importato anche nel campo del B2B gli showroom virtuali. Mutuati dal mondo della moda e dell’automotive B2C, il virtual showroom diventa ora anche un nuovo modo di mostrare e vendere prodotti al servizio di buyer e imprese, un fenomeno esploso per ovviare alle limitazioni del Coronavirus che oggi è destinato a imporsi con forza nel panorama delle vendite online. Recenti ricerche di settore, illustrano come un’immagine coordinata fra B2C, B2B e esperienza in store migliori le performance di vendita di un brand.
Trovare nuove modalità per partecipare alla vita sociale lavorativa è sicuramente uno degli obiettivi fondamentali da raggiungere in quella che sarà l’era Post Covid. La Delivery Zone immaginata da Streeteat è un luogo fisico che unisce due servizi concreti: HOM, una struttura itinerante per portare ovunque il calore e l’armonia di sentirsi a casa, e Delò, il primo food delivery locker per ordinare e ricevere pasti contactless. Fondamentale è il ruolo che Delivery Zone avrà sull’impatto ambientale: questo punto di aggregazione permetterà ai dipendenti di un’azienda di effettuare un solo ordine cumulativo per la pausa pranzo, permettendo così la consegna fino a 48 pasti che verranno conservati nei locker refrigerati, abbattendo così i costi e le emissioni che comporterebbero queste operazioni svolte separatamente.
Le misure per contenere l’epidemia hanno reso impossibile il tradizionale svolgimento di fiere ed eventi. E anche la nuova normalità si annuncia penalizzante per il settore delle manifestazioni. Nasce proprio con l’intento di aiutare le imprese di questo comparto Coderblock, la startup siciliana fondata da Danilo Costa che mette la tecnologia 3D al servizio del mondo del lavoro. Un banchetto brandizzato, prodotti da utilizzare a scopo informativo o da vendere e personale pronto a rispondere alle esigenze di ospiti e dei clienti. Funziona esattamente come una normale fiera, quella ideata da Coderblock, con la sola differenza che non è dal vivo: sfrutta, infatti, l’avanzata tecnologia della tridimensionalità. Ma l’azienda non si ferma qui e mette il suo know how anche al servizio dello smart working: ecco allora uffici con avatar, stanze, inclusa quella con la propria scrivania e persino la zona relax, dove prendere un caffè da remoto con il collega.
Lo spostamento della nostra vita quotidiana sull’online - shopping, lavoro, scuola - ha portato sempre più persone a confrontarsi con il mondo digitale con alterna fortuna. È proprio in questo senso che hanno assunto sempre più valore servizi di costumer care capaci di mixare l’efficienza della tecnologia con il calore dell’esperienza umana. Userbot porta l’intelligenza artificiale nel mondo dell’assistenza clienti. Un supporto non solo per gli utenti, che a loro disposizione hanno risposte efficaci e immediate, senza inutili minuti di attesa al telefono, ma anche delle aziende che in occasione del lockdown si sono ritrovate a dover gestire una mole enorme di domande da parte dei clienti, senza la giusta quantità di personale a disposizione. I settori che ne stanno traendo maggiori benefici, neanche a dirlo, sono le telecomunicazioni, l’ecommerce ma anche la vendita al dettaglio, oltre ovviamente alle attività che si occupano di servizi finanziari e energia.
Serranova è una startup innovativa che lavora sull’agricoltura 2.0 e sulle tecnologie che consentono di coltivare all’interno di contesti urbanizzati o peri-urbani. Con sede a Perugia, il progetto Serranova, pluripremiato, consiste in una serra modulare che utilizza un metodo di stimolazione naturale brevettata a fotoluminescenza. A partire dai primi giorni di emergenza la produzione è stata convertita verso la progettazione di dispositivi più adatti all’uso domestico come delle piccole serre da appartamento, il tutto finalizzato a offrire agli abitanti delle nostre città margini sempre maggiori di autonomia e la possibilità di internalizzare crescenti quantità di produzione alimentare di alta qualità