La legge 194 sull'interruzione volontaria di gravidanza "non si tocca", continua a ripetere la ministra della Famiglia Eugenia Roccella, fiera anti-abortista. D'altro canto la stessa presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha ripetuto più volte questo stesso concetto. A rendere complicato l'accesso all'aborto in Italia, però, non è la minaccia di un cambiamento della norma in un prossimo futuro: è invece la sua mancata applicazione da sempre. L'Italia ha un cronico problema di obiezione di coscienza di ginecologi e anestesisti: secondo l'ultima relazione ministeriale sulla 194, si rifiuta di praticare aborti il 69% dei ginecologi e il 47% degli anestesisti. E l'accesso all'aborto farmacologico, possibile entro le 9 settimane di gestazione, di conseguenza non è affatto semplice.