AUBURN HILLS - Fiat Chrysler e' il ''Made in Italy che ci piace, quello che appoggiamo e vogliamo difendere''. Il premier Matteo Renzi visita il quartier general di Chrysler ad Auburn Hills. Una visita guidata, con l'amministratore delegato di Fiat e Chrysler, Sergio Marchionne, che fa gli onori di casa. ''Cosa mi accomuna con Marchionne? Spero il finale'', afferma Renzi, riferendosi al successo di Fiat e Chrysler, due aziende ''bollite'' che ora si apprestano a sbarcare a Wall Street, il 13 ottobre come conferma Marchionne.
''Continuiamo ad appoggiare l'agenda di riforme del presidente - precisa Marchionne -. E' essenziale che ci sia un indirizzo chiaro e penso che ce lo stia dando''. Su Renzi usa invece parole dure il patron di Tod's, Diego della Valle, che inizialmente pensava potesse essere una ''risorsa'' per il Paese. Invece Renzi ''ha fatto tilt'' afferma Della Valle, definendo l'incontro fra Renzi e Marchionne uno fra due ''grandissimi sola''. Del resto proprio della Valle nelle scorse settimane aveva lanciato un duro attacco contro l'amministratore delegato di Fiat e Chrysler.
Renzi nella sede di Chrylser visita il Centro Stile e il cosiddetto pilota, ovvero la linea di montaggio dei nuovi modelli che ci sono nel complesso di Auburn Hills dove avviene la sperimentazione in vista della produzione dei veicoli in uno degli impianti del gruppo. ''Come ce l'hanno fatta i 15.000 dipendenti di Chrysler in questo edificio, l'obiettivo e' poter dire che cosi' ce la faremo anche in Italia'' mette in evidenza Renzi, definendo la quotazione di Fiat e Chrysler Automobiles ''una grade opportunita'''.
La ''scommessa'' di Marchionne con ''Fiat e Chrysler mi piace, e' straordinaria, eccitante ed esaltante. Come italiano sono orgoglioso che ci sia Fca, portera' expertise statunitense. Per me non e' importante dove si trova il quartiere generale finanziario e delle attivita'. Per me - aggiunge Renzi - la cosa importante e' mantenere il 'Made in Italy. Non e' importante se a Wall Street o a Amsterdam. Quello che e' assolutamente importante e' l'aumento dei posti di lavoro in Italia''. ''La mia priorita' e' ridurre la disoccupazione. Faremo di tutta per ridurla'' afferma Renzi, usando nella versione italiana del 'whatever it takes' del presidente della Bce, Mario Draghi, per salvare l'euro, aprendo la porta all'uso del 'bazooka' monetario. ''Sto facendo una citazione - spiega Renzi- che spero porti la stessa fortuna''. Poi il riferimento all'articolo 18. Renzi affonda il coltello sul tema più scottante - il reintegro previsto per il lavoratore licenziato invece dell'indennizzo - e dice chiaramente come la pensa: ''Il reintegro non e' il meglio se crea lavoratori di serie B''.