Una folla immensa, sette milioni di persone stimano le autorità Filippine. Il più largo incontro nella storia dei papi, spiega padre Federico Lombardi. Comunque una marea umana, che ha partecipato alla messa conclusiva del viaggio di papa Bergoglio nelle Filippine, nel Rizal Park di Manila, dove, ha ricordato l'arcivescovo Luis Tagle, si svolgono le cerimonie di insediamento dei nuovi presidenti, cioè il luogo "dei nuovi inizi". Con la messa, impressionante anche per la bellezza dei canti e la abilità dell'orchestra, il Papa si è congedato dal più grande Paese cattolico dell'Asia, con l'82% di fedeli dei circa venti milioni di abitanti; una religiosità forte che si esprime anche attraverso manifestazioni popolari, come la devozione per il Santo Nino, la statuetta del Bambino Gesù donata da Magellano alla regina di Cebu, e le grandi processioni che raccolgono milioni di fedeli; una prova di unità e solidarietà dopo il devastante tifone del 2013.
Il Papa anche nei diversi momenti di oggi, in particolare l'incontro con con 30mila giovani e la messa, ha rilanciato tre delle grandi sfide che hanno fatto da filo conduttore della tappa filippina del suo secondo viaggio in Asia, cominciato lunedì nello Sri Lanka, e che si conclude domani con il ritorno a Roma. Le tre sfide esplicitamente indicate da papa Bergoglio sono la "integrità morale, che anche per questo Paese è molto importante", la "cura dell'ambiente" e la "cura dei poveri". Se il tema ambientale era rimasto un po' in ombra rispetto alla vigilia e alla tappa sri-lankese, integrità morale e poveri sono stati insistentemente al centro della predicazione e dei gesti del Papa. Ogni giorno è intervenuto contro la corruzione, sia davanti a uditori di diplomatici e politici, compreso il presidente Benigno Aquino, sia davanti a famiglie e persone semplici. La corruzione è tema collegato anche alla ricostruzione dopo il tifone Yolanda e più in genere alle contraddizioni della economia filippina.
Il ruolo che il Papa latinoamericano assegna ai poveri nel costruire il proprio riscatto e un mondo più umano, è risaltato come il primo grande tema di questo viaggio, e del pontificato. Ed è risaltato con una forza anche impressiva nel saluto del card. Tagle alla fine della messa, un grazie al Papa in nome di tutte le categorie più emarginate e le minoranze del Paese. L'entusiasmo delle Filippine nell'accogliere il Papa è stato incontenibile, imponenti le misure di sicurezza, con ben 50mila poliziotti a curare l'ordine; le folle disciplinate, e stoiche, in particolare oggi per l'essere state anche sette ore sotto una pioggia insistente e abbondante pur di incontrare il Papa. Distese di impermeabili gialli ovunque, anche il Papa con la cerata, sia ieri a Tacloban che oggi a Manila. E tanto per non perdere tempo, la Conferenza episcopale del Paese ha già rivolto a papa Francesco l'invito a tornare qui per il cinquecentenario dell'inizio della evangelizzazione.
(giovanna.chirri@ansa.it)