Al posto di Yanis Varoufakis arriva Euclid Tsakalotos (PROFILO), classe 1960, è nato a Rotterdam, e come il suo predecessore, è un economista che ha studiato principalmente all'estero, in particolare a Oxford. Membro del comitato centrale di Syriza, deputato dal 2012, è docente di economia all'Università di Atene. La giornata in Grecia si è aperta, infatti, a sorpresa con le dimissioni di Varoufakis all'indomani della netta vittoria dei no (61,3 contro 38,7%) al referendum.
"Il messaggio lanciato ieri è qualcosa che sarà ricordato. Esso rimarrà scritto nella memoria collettiva dell'Europa", ha detto Tsakalotos ricevendo le consegne da Yanis Varoufakis al ministero delle finanze ad Atene. "Non avremmo fatto tutto questo senza Varoufakis. Tutti lo dovrebbero ringraziare", ha aggiunto il nuovo ministro delle Finanze greco. "Non nasconderò il fatto di essere nervoso ed ansioso. Assumo questo incarico in un momento difficile per la Grecia". "Non possiamo accettare una soluzione non praticabile" per la Grecia, ha detto Tsakalotos.
Varoufakis rassegna dimissioni (DAL SUO BLOG) - Il ministro delle finanze greco Yanis Varoufakis ha annunciato le proprie dimissioni rendendole noto sul suo account Twitter.
Minister No More! http://t.co/Oa6MlhTPjG
— Yanis Varoufakis (@yanisvaroufakis) 6 Luglio 2015
Dopo l'annuncio dell'esito del referendum che ha visto la vittoria del no, aveva scritto Varoufakis nel suo blog annunciando le dimissioni, ''presto lascerò'' l'incarico saputo che alcuni ministri all'interno dell'Eurogruppo abbiano ''una preferenza per la mia assenza dal meeting''. ''Considero un mio dovere'', aveva scritto ancora il ministro non ostacolare l'intesa e aiutare il premier Alexis Tsipras nel suo tentativo di arrivare ad una intesa con l'Eurogruppo. Parlando poi con i cronisti ad Atene che gli chiedevano chi sarebbe stato il suo successore, il ministro greco delle Finanze uscente aveva detto: "Spero di vedervi domani con Euclid Tsakalotos".
Dopo vittoria no, ancora file a banche e discussioni - Il giorno dopo la vittoria del No al referendum non molto è cambiato ad Atene: le banche restano aperte solo per i pensionati senza carte che devono ritirare 120 euro, e ai bancomat ci sono ancora le file per ritirare 60 euro. Nell'attesa che la Bce faccia le sue mosse per la sua liquidità. Nel quartiere di Zografos, in fila si discutono i risultati del referendum, ancora una volta tra favorevoli e contrari. "Non posso credere che i greci abbiano votato il No in questo modo. Adesso prepariamoci a misure di austerità ancora più dure - dice la signora Miranda - La verità è che loro vogliono credere a Tsipras, perché parla bene. Vogliono credere in ogni caso". "Può darsi che le cose vadano peggio - risponde un'anziana in fila - ma io che cos'altro ho da perdere? Almeno abbiamo detto a quella gente, non potete fare quello che volete. Noi non accettiamo più i vostri ordini. Sono cinque anni che ci minacciano, che ci dicono che sbagliamo tutto. Adesso basta".
LO SPECIALE: Dai mercati all'attesa in Europa fino al referendum.