Sono le 02.06 quando Eddie Justice, una delle vittime della strage di Orlando, manda il primo sms. "Mamma ti voglio bene" scrive il ragazzo dal Pulse, mentre l'inferno è già cominciato dentro la discoteca.
E continua: "Nel club stanno sparando". Un minuto dopo, alle 02.07, un altro drammatico messaggio: "Nascosto nel bagno". La mamma, Mina, chiede in quale club si trovi. "Pulse", specifica Eddie. Poi gli sms diventano convulsi e Mina vive minuto dopo minuto la tragedia del figlio, 30 anni, intrappolato nell'incubo paranoico del killer che insegue le sue vittime con ferocia metodica. "Chiama la polizia", implora Eddie alle 02.08, "sto per morire". La madre risponde che la sta chiamando.
Ed Eddie, disperato insiste. "Chiamali mamma", scrive ancora alle 02.39, "lui sta arrivando", "sto per morire". Alle 02:46 Eddie è ancora vivo ed è nascosto nel bagno delle donne, come scrive alla mamma, nella speranza che la polizia entri e lo trovi prima del boia. Ma sa che sono gli ultimi istanti, che non c'è più tempo. "Ci ha preso" messaggia sempre alle 02.46, " la polizia "deve venirci a salvare". Mamma Mina ha chiamato gli agenti e si è precipitata davanti al Pulse. Vede che cosa sta succedendo, il caos, i feriti riusciti a scappare, la gente terrorizzata. Cerca di rassicurare il ragazzo con un ennesimo sms: "Ok, stanno arrivando... la polizia è dentro, fammi sapere quando vedi la polizia". Sono le 02.49. Eddie riesce a rispondere alle 02.50: "sbrigatevi, lui è nel bagno con noi". "Nel bagno delle donne", precisa ancora. Poi il silenzio. E' passata meno di un'ora. La sequenza de messaggi fotografati sullo smartphone della donna hanno fatto il giro del web.