"Farei le mie scuse a familiari, amici e colleghi della deputata inglese Jo Cox, se le mie parole fossero state fraintese anche da loro. Perché di questo si tratta: un fraintendimento. "Colpirne uno per educarne cento" non era certo un commento che voleva giustificare l'assassinio della deputata. Anzi offensivo nei miei confronti, è averlo pensato. Il limite dei 140 caratteri di Twitter mi ha portato ad una forse eccessiva semplificazione che agli occhi dei malpensanti è suonata come terribile offesa. In realtà volevo invitare a domandarsi se dietro l'ignobile assassinio ci potessero essere interessi occulti e spregiudicati. Poteri infami che, come la Storia ci insegna, hanno inquinato il dibattito politico con eventi traumatizzanti, soprattutto nei suoi momenti più sensibili". Così il senatore Bartolomeo Pepe, del gruppo Grandi Autonomie e Libertà, sulla polemica innescatasi su un suo tweet di commento alla morte di Jo Cox. "Al di là del retroscena sul tragico evento in sé - conclude il parlamentare - mi preme ristabilire la verità perché è indegno pensare che un senatore possa esultare all'omicidio di chicchessia"
#JoKox colpire uno per educare cento
— bartolomeo pepe (@BartolomeoPepe) 16 giugno 2016