"Ho una responsabilità immensa, quella di riunire la nostra famiglia politica e portarci alla vittoria": lo ha detto il candidato socialista all'Eliseo, Benoit Hamon, nel suo primo grande comizio di investitura a alla Maison de la Mutualité di Parigi.
Nelle presidenziali dalle mille sorprese, il candidato del reddito di cittadinanza, che secondo i sondaggi sarebbe escluso già dal primo turno, non sembra darsi per vinto. "In ogni luogo in cui vado si alza un vento, un'aspirazione, che una volta ancora smentirà tutti i pronostici", ha affermato il trionfatore delle primarie della sinistra domenica scorsa contro l'ex premier Manuel Valls.
Ovazione quando citando François Mitterrand ha detto: "La mia aspirazione non è conquistare il potere, ma restituirvelo". In un'allusione all'opera di Giuseppe Tomasi di Lampedusa, ha poi bacchettato Emmanuel Macron, il leader del Movimento En Marche! favorito per il ballottaggio del 6 maggio contro Marine Le Pen, definendolo il "candidato del Gattopardo", "creatura del sistema", per cui "tutto deve cambiare perché tutto resti uguale". "Io non ci credo".
In giacca e cravatta blu, Hamon ha invocato, tra l'altro, una politica più aperta nei confronti dei migranti, la lotta al diesel, il "diritto di respirare un'aria migliore", la riduzione del nucleare, la legalizzazione dei cannabinoidi. "Non possiamo più dissociare la questione sociale e la questione energetica".
Dietro di lui, il tricolore francese e una bandiera europea.
"Far battere il cuore della Francia", questo il suo slogan elettorale.
Dopo Hamon, sono attesi questo pomeriggio a Lione i grandi comizi di Marine Le Pen (Front National) e Jean-Luc Mélenchon (Front de Gauche).(ANSA)
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