I leader di 29 Paesi, a Pechino su invito del presidente Xi Jinping, hanno concordato di lavorare insieme per costruire strade, ferrovie, porti e altre infrastrutture di rilievo per aumentare la connettività tra Asia, Europa e Africa lungo la nuova via della Seta di mare e terra: è uno dei passaggi della bozza della nota finale, in cui la Cina e i Paesi partecipanti hanno riaffermato l'impegno per economia aperta e commercio inclusivo, e il no al protezionismo.
La 'Belt and Road', il maxi piano cinese per una nuova Via della Seta è "una sfida per l'Europa" e avrà successo nella misura in cui "le economie dei paesi diverranno più libere e diversificate, e le barriere commerciali ridotte", ha detto - nel suo intervento a Pechino - Paolo Gentiloni, sottolineando che la parola chiave è la "connettività: connettività tra Europa e Asia e i vantaggi che ne seguiranno". E' importante "la sinergia fra i progetti asiatici e quelli europei", ha aggiunto ricordando poi la "posizione privilegiata" dell'Italia, "al centro del Mediterraneo" ed il "grande potenziale italiano su porti e la logistica". Gentiloni si è poi detto d'accordo con il presidente cinese Xi Jingpin nell'importanza di una "maggiore efficacia dei processi di governance della globalizzazione", rinviando il tema all'appuntamento del prossimo G7 di Taormina. "L'Italia è pronta a fare la sua parte", ha detto Gentiloni mentre Xi si è detto fiducioso sul fatto "che il G7 possa svolgere un ruolo costruttivo e favorire un clima positivo".