Non ci sarà una lista unica indipendentista, come auspicato dal President Carles Puigdemont dall'esilio di Bruxelles, alle elezioni catalane del 21 dicembre. I tre principali partiti sovranisti, Pdecat, Erc e Cup, riferisce Tv3, non hanno raggiunto un accordo per correre insieme prima di questa notte allo scadere del termine fissato per legge per la presentazione di coalizioni. I 10 "detenuti politici" - 8 membri del Govern di Puigdemont e due leader indipendentisti - dovrebbero essere candidati in liste diverse.
Traffico stradale e ferroviario interrotto questa mattina in diversi punti della Catalogna per lo sciopero generale proclamato contro la "repressione" dello stato spagnolo e per la liberazione dei "detenuti politici".Le autostrade Ap7 e A2 sono state le prime vie in cui il traffico è stato interrotto poco dopo le 6 del mattino. Altre 30 strade e autostrade sono state bloccate. Il traffico ferroviario regionale e ad alta velocità è pure stato interrotto. Intanto il premier spagnolo Mariano Rajoy ha auspicato davanti al Congresso che dalle elezioni del 21 dicembre emerga in Catalogna "un nuovo scenario che generi sicurezza, certezza e tranquillità nei cittadini". L'obiettivo, ha aggiunto, è che dalle elezioni si torni alla normalità, che si apra una nuova fase politica nella quale si rispettino le regole del gioco".
"Puigdemont è un cittadino europeo che deve rispondere delle proprie azioni, con i suoi diritti e doveri, senza privilegi". Lo ha detto il premier belga Charles Michel, riferendo in parlamento della situazione catalana e dei suoi riflessi sul Belgio. "C'è una crisi politica in Spagna, non in Belgio", ha detto Michel. Quanto alla domanda d'asilo di Puigdemont "ogni cittadino ha diritto di farla - ha detto -, ma non è un affare che riguarda il governo".