Ce l'aveva quasi fatta l'argentino Martín Echegaray a portare a termine la sua incredibile scommessa di unire, camminando, "le tre Americhe" dalla Terra del Fuoco all'Alaska. Ma le stringenti misure sanitarie adottate per il Covid-19 lo hanno bloccato inesorabilmente alla frontiera fra Usa e Canada, dopo 22.600 chilometri percorsi dal 31 ottobre 2017. Nato a Trelew, capoluogo di Chubut, nel sud dell'Argentina, Martín è discendente di gallesi, ha 62 anni e si definisce "un camminatore solitario sognatore". Due anni e mezzo fa fu fulminato dall'idea di unire spiritualmente, attraverso i suoi passi, l'intero territorio americano. Così, dopo aver costruito un 'carricatre pilchero' (brandina da campo con le ruote), ribattezzata "il mio hotel a 5 stelle", si è messo in marcia dalla Baia Lapataia, che guarda il Canale di Beagle, con l'obiettivo di raggiungere Tok, in Alaska. Lentamente, ed accompagnato spesso da curiosi e simpatizzanti, Martín ha prima toccato varie città argentine, attraversando poi numerose nazioni latinoamericane: Bolivia, Perú, Ecuador, Colombia, Panama, Costa Rica, Nicaragua, El Salvador, Honduras, Guatemala e Messico. Da lì è entrato negli Stati Uniti. Ma giunto in Nord Dakota, oltre alla neve, il ghiaccio e temperature sotto zero, l'argentino ha trovato la più sgradita delle sorprese: la frontiera con la provincia canadese di Manitoba era sbarrata per le restrizioni imposte dal coronavirus. Così, attraverso Youtube, Martín ha mestamente annunciato di essere costretto "a gettare la spugna" e tornare in Argentina.